Quarto Grado, Caso Loris. Mamma Veronica afferma: “Sono un mostro!”
Nella puntata settimanale di “Quarto Grado” è stato mandato in onda il video dei primi tragici momenti dell’interrogatorio di Veronica Panarello presso il canalone dove venne ritrovato il corpicino del figlio.
Si tratta dell’ormai celebre caso mediatico di Loris Stival, ucciso a otto anni il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.
Nel video, trasmesso dal programma di approfondimento giornalistico condotto da Gianluigi Nuzzi affiancato, da ieri, da Elena Tambini, che sostituirà Alessandra Viero, in congedo maternità, è presente il drammatico sfogo di Veronica Panarello,condannata a trent’anni di carcere in primo grado, col rito abbreviato, per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
La donna racconta di aver gettato nel canalone il figlio già privo di vita. Tuttavia, ad uccidere Loris non sarebbe stata lei, secondo la sua versione, bensì il suocero, nonché suo amante, Andrea Stival. “Fatemi dare l’ergastolo. Non merito di vivere dopo aver fatto una cosa così”, urla Veronica agli inquirenti che l’ascoltavano e la riprendevano.
“Ho gettato la cosa più importante della mia vita. Non sono una persona, sono un mostro”, continua la mamma siciliana, accusata del crimine più grande che una madre possa compiere: l’omicidio del suo bambino.
In studio, il capo della squadra Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, il quale ha ripercorso con Gianluigi Nuzzi tutte le fasi delle indagini che hanno portato i giudici alla sentenza di condanna nei confronti della Panarello. Quest’ultima, stando al racconto del militare, non chiamò mai i soccorsi.
Quanto agli sviluppi del processo, al momento si resta in attesa del deposito delle motivazioni della condanna a 30 anni di carcere nei confronti di Veronica Panarello. Il Gup Andrea Reale ha chiesto e ottenuto dal presidente del Tribunale di Ragusa, Salvatore Barreca, l’autorizzazione a una proroga di un mese rispetto ai 90 giorni previsti. Pertanto, le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni. L’avvocato difensore della donna, Francesco Villardita, ha già annunciato ricorso in appello.