Ragazzina sviene in classe, non mangiava da due giorni

Ragazzina sviene in classe, non mangiava da due giorni

Storie di estrema povertà che stridono con il consumismo e lo spreco a cui siamo abituati. Ci sono famiglie che non riescono a nutrire a sufficienza i propri figli ed a offrire loro una qualità di vita dignitosa. Questa vicenda arriva da Udine dove una ragazzina che frequenta una scuola media si è sentita male in aula, davanti ai compagni di classe e all’insegnante. Dopo essere svenuta, è stata soccorsa dagli operatori del 118.

La ragazzina e la sua famiglia vivono in uno stato di estrema povertà, al punto che non riescono a far fronte alle spese per il cibo e l’acqua calda. L’episodio è stato reso noto dal dirigente scolastico della scuola media, che ha voluto denunciare come i casi di ragazzi che vivono in condizioni di difficoltà economica siano in aumento. «Non è la prima volta che capita: di bambini che vivono senza riscaldamento o senza un piatto caldo, o non hanno i soldi per pagare i buoni pasto della mensa ce ne sono anche a Udine, e non solo qualcuno, solo che queste situazioni non vengono quasi mai denunciate», sottolinea il dirigente scolastico, che ha raccontato l’episodio ai quotidiani locali proprio per sensibilizzare i cittadini su un tema così delicato, ma che ha preferito mantenere l’anonimato per tutelare la privacy della minorenne. «A volte ne siamo a conoscenza e cerchiamo di dare una mano, per quanto possiamo, alle famiglie di questi minori, ma in altri casi, se i ragazzi non trovano in noi il canale giusto per parlare e confidarsi, può capitare che alcune situazioni sfuggano».
La giovane non toccava cibo da 48 ore e per lavarsi era costretta a fare la doccia con l’acqua fredda: sono stati gli stenti a causare il grave stato di prostrazione fisica che ha fatto svenire la ragazzina. Spesso i genitori non si affidano ai servizi per un senso di vergogna e pudore, e ignorano le agevolazioni e i supporti sui quali possono invece contare per ricevere qualche sussidio. Ci vorrebbe maggiore conoscenza di questi aspetti e una lista degli uffici e delle soluzioni alle quali ci si può rivolgere per richiedere cibo, indumenti o aiuti, così da agevolare anche le persone che non sono a conoscenza di queste possibilità.

L’emergenza bambini

In Italia quasi 1 minore su 3 è a rischio di povertà ed esclusione sociale, come emerge dall’Atlante dell’Infanzia pubblicato un mese fa da Save the Children. I bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché vivono in case non riscaldate, mentre 1 bambino su 10 vive in abitazioni non abbastanza luminose. Se la povertà assoluta è diffusa soprattutto nel Mezzogiorno, dove colpisce più di 1 famiglia con bambini su 10, nel Nord – come dimostra il caso della ragazzina udinese -riguarda comunque 253.000 famiglie (l’8,6% del totale) con un’alta percentuale di famiglie immigrate (41%).