Raid aereo israeliano colpisce casa a sud di Gaza: 23 vittime.

Raid aereo israeliano colpisce casa a sud di Gaza: 23 vittime.

Un violento raid aereo israeliano ha causato la morte di almeno 23 persone, tra cui molti bambini e donne, in una casa vicino a Khan Yunis, nel sud di Gaza. I continui bombardamenti israeliani hanno provocato perdite umane e danni senza precedenti, mettendo a rischio gli sforzi internazionali per raggiungere un cessate il fuoco. Gli attacchi sono avvenuti anche in un ex scuola rifugio nel campo profughi di Nuseirat, dove sono state uccise altre 18 persone. Le Forze di Difesa Israeliane sostengono che vi fossero membri di Hamas intenti a pianificare attacchi. Complessivamente, oltre 770 persone sono state uccise durante i 19 giorni di offensiva nella Striscia di Gaza.

Raid aereo israeliano colpisce casa a Khan Yunis, nel sud di Gaza

Un raid aereo israeliano ha colpito una casa vicino a Khan Yunis, nel sud di Gaza, causando almeno 23 morti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, fonti locali hanno confermato che le forze dell’esercito israeliano hanno preso di mira una casa nella zona di Al-Manara, a sud della città di Khan Yunis, uccidendo 28 cittadini, la maggior parte bambini e donne, e decine di feriti con lesioni varie. I continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno portato a perdite umane e materiali massicce e senza precedenti nel contesto degli sforzi internazionali volti a raggiungere un cessate il fuoco immediato.

Questo attacco segue un altro raid che ha ucciso 18 persone in un’ex scuola rifugio nel campo profughi di Nuseirat. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sostengono che nel complesso scolastico si trovassero membri di Hamas che pianificavano attacchi contro Israele. In totale, oltre 770 persone sono state uccise in 19 giorni di offensiva nella Striscia di Gaza.

Le azioni militari hanno causato l’esodo della popolazione civile, con migliaia di persone che fuggono dalle zone colpite alla ricerca di rifugi più sicuri. Particolarmente colpita è stata la città di Khan Yunis, dove i residenti si sono visti costretti a abbandonare le proprie case a causa dei continui attacchi israeliani. La comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione per la situazione e ha chiesto un immediato cessate il fuoco per evitare ulteriori perdite di vite umane.

Mentre le autorità israeliane giustificano i raid aerei come necessari per difendersi da attacchi terroristici, l’opinione pubblica internazionale condanna tali azioni come eccessive e violente. La speranza rimane che un accordo di pace possa essere raggiunto per porre fine al ciclo di violenza e garantire la sicurezza e la protezione dei civili nella regione.

Raid aereo israeliano colpisce casa a Khan Yunis, nel sud di Gaza

Un raid aereo israeliano ha colpito una casa vicino a Khan Yunis, nel sud di Gaza, causando almeno 23 morti. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, fonti locali hanno confermato che le forze dell’esercito israeliano hanno preso di mira una casa nella zona di Al-Manara, a sud della città di Khan Yunis, uccidendo 28 cittadini, la maggior parte bambini e donne, e decine di feriti con lesioni varie.

I continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza hanno provocato perdite umane e materiali massicce e senza precedenti nel contesto degli sforzi internazionali per raggiungere un cessate il fuoco immediato. Questo attacco segue un altro raid che ha causato la morte di 18 persone in un’ex scuola rifugio nel campo profughi di Nuseirat.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sostengono che nel complesso scolastico si trovassero membri di Hamas che pianificavano attacchi contro Israele. In totale, oltre 770 persone sono state uccise in 19 giorni di offensiva nella Striscia di Gaza. I partner dell’ONU hanno riportato che migliaia di persone fuggono nuovamente dalla zona di Khan Yunis verso Al Mawasi a causa di un nuovo ordine di evacuazione emesso dalle autorità israeliane.

In questo contesto di escalation della violenza, si rende urgente un intervento internazionale per garantire la protezione delle popolazioni civili e per cercare di riportare la pace nella regione martoriata da anni di conflitto. Le vittime innocenti di entrambi i lati non possono essere ignorate, e solo attraverso un dialogo costruttivo e il rispetto dei diritti umani si potrà sperare in una soluzione pacifica e duratura al conflitto israelo-palestinese.

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