Filippine, il raid governativo fa strage di alleati: 11 morti
Undici militari morti a causa di un raid delle forze militari amiche. È successo nelle Filippine. L’attacco era rivolto agli estremisti islamici intenti ad assediare Marawi, città musulmana nella regione a maggioranza cattolica a sud del paese. Sette militari feriti. Ottantanove islamisti uccisi.
Un portavoce dell’esercito rende noto che una delle bombe sganciate dalle forze governative ha colpito le truppe alleate impegnate a sradicare gli estremisti che si erano insediati in case pubbliche ed edifici. Il risultato è stato una strage dei propri soldati governativi. Il ministero della difesa ha confermato la notizia. Prima della strage, l’aereo aveva già rilasciato tre raid.
È tragica in questi giorni la situazione nelle Filippine. Circa 200 mila abitanti sono stati evacuati, duemila civili sono bloccati nelle aree prese in controllo dai ribelli. Il governo ha disposto 30 aeromobili d’assalto per sedare la situazione. Le forze alleate avanzano verso le aree interessate.
La conta dei morti
Durante l’attacco sono stati uccisi anche 89 islamisti, altri si sono arresi. Altri 25 militari e 5 poliziotti, invece, sono morti nei combattimenti. Secondo il governo, nella zona del raid si troverebbe anche il nascondiglio di Isnilon Hapilon, capo del gruppo islamico di Abu Sayyaf. Sulla sua testa vige una taglia di 5 milioni di dollari.