Rapinato museo romano, bottino da 10 mila euro: banditi in fuga

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Rapinato museo romano: due banditi armati e con il volto coperto hanno fatto irruzione nel pomeriggio di ieri 15 aprile nella Centrale Montemartini, in via Ostiense a Roma,  minacciando i dipendenti e facendosi consegnare la cassaforte. I due sono poi fuggiti a bordo di un’auto dove li aspettava un terzo complice, facendo cosi perdere le loro tracce.

Paura ieri pomeriggio alla Centrale Montemartini, museo sito in via Ostiense, a Roma, quando intorno alle 17 due uomini a volto coperto hanno fatto irruzione nel polo espositivo, puntando la pistola contro la cassiera, mentre l’altro si è fatto condurre da un dipendente sul retro per prendere possesso della cassaforte. I due rapinatori sono poi scappati a bordo di un’auto che li aspettava all’ingresso del museo, dileguandosi in pochi minuti. Non ci sono stati feriti, ma solo grande spavento sia dei dipendenti del museo che dei visitatori in quel momento presenti nel luogo.

Rapinato museo romano, bottino da 10 mila euro

Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica della rapina e risalire ai banditi. Gli investigatori stanno esaminando le registrazione delle telecamere a circuito chiuso presenti nel museo, e raccogliendo le testimonianze di visitatori e dipendenti presenti durante la rapina. Secondo quest’ultimi infatti la cassaforte prelevata dai banditi conteneva almeno 10 mila euro. Una delle ipotesi investigative è che i due rapinatori potessero aver ricevuto l’aiuto di un  basista, che li avrebbe informati del colpo sicuro.

Rapinato museo romano, rilievi della polizia scientifica

Le forze dell’ordine, subito chiamate dai dipendenti della biglietteria si sono messe sulle tracce dell’auto dei rapinatori, ma senza esito positivo. La polizia scientifica sta svolgendo alcuni rilievi sul luogo dove è avvenuta la rapina, per verificare se i banditi abbiano lasciato qualche traccia.

La Centrale Montemartini, che fa parte dei Musei Capitolini, ospita circa 400 statue romane, epigrafi e mosaici appartenenti all’archeologia industriale; molti di questi reperti infatti provengono dagli scavi fatti dopo l’Unità d’Italia. Nel 2016 è stata inaugurata una nuova sala che ospita la carrozze del Treno di Pio IX.

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