Razzismo, Benatia vittima di insulti durante un programma Rai

Razzismo, Benatia vittima di insulti durante un programma Rai

Insulti razzisti al difensore della Juventus, Medhi Benatia. Durante un collegamento con gli studi Rai, al termine del match Juventus-Torino, all’interno della trasmissione “Calcio Champagne”, il calciatore bianconero ha sentito “Stai zitto, marocchino di m…”. Benatia chiede subito: “Chi ha parlato dietro? Ho sentito un insulto”. La conduttrice del programma, Sabrina Gandolfi, risponde istantaneamente: “Mi sa che ci sono dei problemi tecnici, credo dallo stadio… Benatia, non eravamo di certo noi se si è trattato di un insulto, che non fa parte del nostro modo di essere” e il collegamento si chiude.

Il post di Benatia su Twitter

La Rai comunica: “Non è stato un nostro dipendente”. La Juventus non ci crede e chiede la caccia al colpevole: “Non cerchino alibi e trovino il colpevole”. Il calciatore marocchino vuole sapere chi sia stato. Scrive su Twitter: “Ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare, che anche altre due persone hanno ascoltato. Il male che è stato commesso è tragico, ma più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso. L’Italia è un paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo c’è una minoranza intollerante. Sono marocchino ed estremamente fiero di esserlo!”.

La nota ufficiale della Rai

La tv di Stato ha emesso un comunicato ufficiale: “La Rai è sinceramente dispiaciuta per il deplorevole episodio di razzismo che ha coinvolto Benatia e che per fortuna non è stato accessibile ai telespettatori. Rai ha messo in moto tutte le verifiche per individuare il responsabile dell’accaduto. Al momento gli approfondimenti tecnici escludono che a pronunciare le inaccettabili frasi sia stato un dipendente dell’azienda. La ricerca andrà avanti, ma vista la gravità dell’accaduto Rai porge la sua piena e totale solidarietà al calciatore e alla società”.

In tre hanno sentito l’insulto

La frase è stata sentita distintamente da tre persone: Benatia, l’inviato della Rai, Dario Moricone, e l’ufficio stampa della Juve, Gabriella Ravizzotti. La Juventus è una delle cinque società del campionato di Serie A, insieme a Sassuolo, Torino, Roma e Napoli, ad aver scelto di usare un proprio service per curare le interviste ai propri giocatori in mixed zone.

Il comunicato della Juventus

Sull’ipotesi che l’insulto potesse essere arrivato proprio da qualcuno del proprio service, la società torinese risponde: “Alcune dichiarazioni informali e sui social tendono ad addebitare tale interferenza al servizio di produzione fornito da Juventus a Rai sport. Circostanza inverosimile, poiché la produzione in loco non interloquisce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Rai Sport proseguano senza indulgere in alibi”.

La spiegazione di Marco Mazzocchi

Il vicedirettore di Rai sport, Marco Mazzocchi, risponde: “Mi spiace per quanto avvenuto. Condanno la frase, ma confermo che dopo accurate ricerche non c’è responsabilità da parte di uomini Rai, né di tecnici né di collaboratori. Non voglio dare colpe ad altri, ma se l’audio fosse partito da Milano o Roma si sarebbe sentito in studio e in regia. Invece è stato ascoltato soltanto da tre persone a Torino. Vuol dire che la frase è partita dal service esterno che non c’entra nulla con la Rai”.

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