Referendum, Italia al bivio fra Sì e No: seggi aperti fino alle 23
Seggi aperti domenica 4 dicembre dalle 7 alle 23 in Italia per il referendum costituzionale. Il quesito confermativo al quale gli italiani sono chiamati a votare con un Sì oppure con un No riguarda le “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”.
I cittadini chiamati alle urne sono 46.714.950 elettori: 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. A partire dalle 23 comincerà lo spoglio, con i risultati del referendum. Ecco in sintesi due dei punti salienti della riforma proposta dal ministro Maria Elena Boschi, che hanno acceso il dibattito durante la campagna referendaria.
Riforma del senato, fine del bicameralismo perfetto
La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano. Attualmente tutte le leggi, ordinarie e costituzionali, devono essere approvate da entrambe le camere. Con la riforma, la camera dei deputati diventerà l’unico organo eletto dai cittadini. Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali, composto da cento senatori (invece dei 315 attuali) che non saranno eletti direttamente dai cittadini. A questi, si aggiungeranno cinque senatori nominati dal presidente della repubblica, in carica per sette anni.
Abolizione del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro
Il Cnel attualmente è composto da 64 consiglieri ed è un organo ausiliario previsto dalla costituzione che ha una funzione consultiva per quanto riguarda le leggi sull’economia e il lavoro. La costituzione conferisce al Cnel anche l’iniziativa legislativa, il consiglio cioè può proporre alle camere delle leggi in materia economica. La riforma Boschi ne prevede la soppressione.