Relazione Bankitalia: sacrifici per ridurre il debito e per la crescita

Relazione Bankitalia: sacrifici per ridurre il debito e per la crescita

Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, ha dato lettura delle Considerazioni finali in occasione della presentazione della Relazione annuale sul 2016. L’Italia è tornata a crescere ma la ripresa va rafforzata, con cambiamenti che richiederanno “impegno e sacrifici”.

Alcuni punti della relazione

Nel discorso, Visco ha parlato del debito pubblico e dei crediti cosiddetti deteriorati che “riducono i margini di manovra dello stato e degli intermediari finanziari. Entrambi rendono vulnerabili l’economia italiana alle turbolenze sui mercati e possono amplificare gli effetti delle fluttuazioni cicliche”, ha sottolineato il numero uno di Bankitalia che ha rivelato come “l’elevato debito pubblico è un fattore di vulnerabilità grave, condiziona la vita economica del Paese”.

Tema dell’occupazione

Visco ha riconosciuto che la questione dell’occupazione è un tema “centrale” ed è soprattutto su questo mercato che “vediamo l’eredità più dolorosa della crisi”. Secondo il banchiere nell’ultimo biennio si sono registrati miglioramenti grazie anche agli sgravi contributivi.

“Agli attuali ritmi di crescita – ha continuato Visco – il PIL tornerebbe sui livelli del 2007 nella prima metà del prossimo decennio. In Italia l’espansione dell’economia, ancorché debole, si protrae da oltre due anni”, tuttavia restiamo indietro rispetto ai nostri partner in Europa.

Parlando di banche e norme UE, Visco ha sottolineato: “Non possiamo correre il rischio di intaccare la fiducia nelle banche e nel risparmio da esse custodito” a causa degli interventi delle autorità con le norme UE che hanno segnato “una brusca cesura.

Riforme e finanza pubblica

Sul terreno delle riforme, su quello della finanza pubblica, per le banche servono altri passi in avanti, non retromarce, come l’adeguamento strutturale dell’economia richiede di continuare a rimuovere i vincoli all’attività d’impresa, incoraggiare la concorrenza, stimolare l’innovazione” mentre sul fronte della spesa pubblica “deve tornare a crescere la spesa per investimenti pubblici in calo dal 2010”.

“Sono fiducioso – ha concluso –  che , al di là dell’incertezza politica, il nostro Paese saprà ottenere risultati che servono l’interesse generale, tenendo conto di chi resta indietro e di chi arretra, liberando l’economia da inutili vincoli, rendite di posizione, antichi e nuovi ritardi”, ha affermato il Governatore invitando a cogliere ” tutte le occasioni che l’innovazione oggi offre per sviluppare un’economia robusta, una finanza stabile e utile, un sistema sociale più giusto”.

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