Riapre dopo restauri la Sala degli Orazi e Curiazi ai Musei Capitolini
La Sala degli Orazi e Curiazi, presso i Musei Capitolini di Roma, torna al suo splendore dopo un importante lavoro di restauro, grazie anche a un atto di mecenatismo a cura di Alisher Usmanov che ha contribuito destinando a questo progetto la somma di 300.000 euro.
I lavori hanno interessato soprattutto la fascia superiore delle pareti interne dove si trovano gli affreschi di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino e il soffitto in legno cassettonato, realizzato nel 1884 in sostituzione di quello cinquecentesco.
La Sala si trova nel piano nobile del Palazzo dei Conservatori.
All’origine era destinata alle udienze del Consiglio Pubblico, ed è decorata da un ciclo di affreschi affidato nel 1595 a Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino (1568-1640).
L’affresco che dà il nome alla Sala raffigura appunto proprio il combattimento tra gli Orazi e i Curiazi, un episodio della guerra di Roma contro la città di Albalonga. Nella sala anche due statue dedicate ad altrettanti Papi: una in marmo, opera di Gian Lorenzo Bernini tra il 1635 e il 1640, dedicata a Urbano VIII Barberini; l’altra invece è in bronzo e raffigura Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), opera dello scultore bolognese Alessandro Algardi.
I lavori di restauro sono durati circa nove mesi, il 9 maggio 2016 e si sono svolti in modalità ‘open’: anche per questo cantiere, infatti, la sovrintendendenza capitolina ha previsto un passaggio all’interno della sala per consentire ai visitatori di vedere l’opera in corso.
Una nuova apertura con la sindaca Virginia Raggi, il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo e il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce.
“Questi importanti lavori di restauro hanno restituito la sala degli Orazi e Curiazi in tutta la sua bellezza – ha detto Raggi – e i lavori sono terminati in tempo per il 60esimo anniversario del trattato di Roma”.
“È un posto incredibile, voglio ringraziare chi ha messo a disposizione le risorse per questo intervento – ha aggiunto l’assessore Bergamo – questa è una Sala che aveva un grande significato politico, dove il 25 marzo di sessant’anni fa era stato ospitato il tavolo su cui furono firmati i trattati costitutivi della Comunità Europa”.