Riforma dei concorsi pubblici con graduatorie più dinamiche

Il ministro Zangrillo ha rivoluzionato i concorsi pubblici con il decreto Pa 2025, centralizzando reclutamento e introducendo quote per profili tecnici. Il Ripam avrà maggiore potere, standardizzando le prove. L’obiettivo è ridurre i tempi delle selezioni del 30%, con investimenti in tecnologie. Gli Its Academy avranno una quota del 10% delle assunzioni pubbliche, mentre la regola del “taglia idonei” è sospesa per favorire il movimento delle graduatorie. La mobilità volontaria riguarderà il 15% dei posti, con focus su competenze inter-amministrative. Nuovi concorsi sono previsti per polizia e vigili del fuoco, in un anno ricco di opportunità.
La rivoluzione dei concorsi pubblici: le novità del decreto legge Pa 2025
Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha finalmente visto realizzato il suo obiettivo con l’approvazione del decreto legge Pa 2025 il 19 febbraio dal Consiglio dei Ministri per i concorsi pubblici. Questo decreto introduce tre importanti novità per i processi di selezione nella Pubblica amministrazione, rivoluzionando il reclutamento centralizzato, l’organizzazione con quote per profili tecnici e l’eliminazione della quota del 20% per gli idonei non vincitori nelle graduatorie.
Una delle innovazioni principali è il potenziamento della Commissione Ripam, che dovrà organizzare concorsi nazionali standardizzando le prove e i criteri di valutazione. L’obiettivo è ridurre del 30% i tempi medi delle selezioni, garantendo uniformità a livello nazionale e contenendo i costi.
Inoltre, viene introdotta una quota del 10% delle assunzioni per i diplomati degli Its (Istituti tecnici superiori), con l’obiettivo di aumentare il personale esperto in ambito tecnico-pratico. I giovani assunti nei concorsi pubblici potranno proseguire il percorso professionale dopo la laurea e avranno la possibilità di ottenere un contributo economico grazie al progetto Pa 110 e lode.
La sospensione della norma “taglia idonei” per le graduatorie del 2024 e 2025 permetterà un maggior scorrimento delle liste, favorendo sia i candidati idonei che la Pubblica amministrazione. Inoltre, vengono introdotte procedure di mobilità volontaria per il 15% dei posti, favorire lo scambio di competenze tra diverse amministrazioni e ridurre i costi per le assunzioni.
La rivoluzione dei concorsi pubblici con il decreto Pa 2025
Il decreto legge Pa 2025, approvato il 19 febbraio, ha introdotto importanti novità nei processi di selezione per lavorare nella Pubblica amministrazione. Il reclutamento diviene centralizzato, l’organizzazione prevede delle quote per i profili tecnici e le graduatorie vedranno la fine della quota del 20% per gli idonei non vincitori.
Una delle principali novità è il maggior peso della Commissione Ripam, che dovrà organizzare concorsi nazionali standardizzando le prove e i criteri di valutazione. L’obiettivo è ridurre del 30% i tempi delle selezioni, uniformando le procedure a livello nazionale.
La riforma nei concorsi pubblici prevede l’assunzione di psicologi del lavoro ed esperti in risorse umane, oltre a investimenti in tecnologie. Si punta a coprire il 70% delle nuove assunzioni pubbliche entro il 2027, risparmiando 50 milioni di euro.
Inoltre, viene introdotta una quota del 10% delle assunzioni per i diplomati Its, con l’obiettivo di aumentare il personale tecnico-pratico. I giovani potranno proseguire il percorso professionale dopo la laurea, ottenendo un aiuto economico dal progetto Pa 110 e lode.
Infine, il decreto prevede anche procedure di mobilità volontaria per il 15% dei posti da coprire, favorendo lo scambio di competenze tra enti diversi e riducendo i costi. Autorizzati nuovi concorsi straordinari in polizia e vigili del fuoco, con procedure semplificate per gli accertamenti psico-fisici e attitudinali.
Non perderti tutte le opportunità di lavoro su Blog.it