Riforma del processo penale, pene più severe e processi più rapidi

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Il riforma del processo penale ha superato ieri l’ultimo scoglio, alla Camera. Processi più rapidi, un nuovo sistema di prescrizione e pene più severe per furti e rapine. Novità anche sulle intercettazioni telefoniche, in cerca di un equilibrio tra diritto alla privacy e all’informazione.

Prescrizione più lunga

Il disegno di legge va a modificare la legge Cirielli del 2005. Da ora in poi, dopo la sentenza per la condanna di primo grado, la prescrizione verrà bloccata per 18 mesi. Nel caso di reati minori, invece, decorrerà al compimento dei diciotto anni, tranne se la notizia del reato è precedente al compimento della maggiore età.

Pene più severe

L’Italia ha accolto i suggerimenti dell’Unione europea. Sanzioni più severe per reati ad alta “percezione sociale”. Le pene per i reati di borseggio e furto in casa vengono portate da 1 a 3 anni, per la rapina da 3 a 4 e fino a un massimo di 10. L’estorsione passa da 6 a 7 anni. Il voto di scambio è sanzionabile con pene da 6 a 12 anni di carcere anziché da 4 a 10 anni.

Intercettazioni

Intercettazioni telefoniche di soggetti estranei ai fatti del processo non potranno più essere pubblicati o resi noti. Chi infrange questa direttiva potrà essere punto con una pena fino a 4 anni di carcere. Sarà il pm stesso ad escludere le registrazioni ritenute non idonee.

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