Riina a Corleone, la salma è in viaggio: non ci saranno i funerali

Riina a Corleone, la salma è in viaggio: non ci saranno i funerali

Riina a Corleone, la salma del boss è in viaggio da Parma a Corleone dove verrà seppellito. Il cimitero del paese è blindato. Non si terranno funerali pubblici, probabilmente solo una cerimonia privata con i parenti diretti.

La procura emiliana ha firmato ieri il nulla osta al trasferimento della salma, ma per necessità organizzative il trasferimento della bara di Totò Riina, morto a 87 anni, è slittato a questa mattina.

Il corpo di Riina è rimasta custodito nell’istituto di Medicina legale dell’ospedale di Parma, presidiata dalle forze dell’ordine.

Riina, un paese in attesa

Riina sarà “accolto” dalla sua Corleone. Dovrebbe essere tumulato dopo una benedizione in forma privata. Si dovrebbe tenere domani mattina molto presto. Potrebbe officiarla fra Giuseppe Gentile davanti ai parenti stretti del boss.

E’ stata la Chiesa a vietare i funerali pubblici del boss in virtù della scomunica pubblica, la prima della storia, di Papa Giovanni Paolo II del 9 maggio del 1993 ad Agrigento.

Queste le parola pronunciate dall’allora pontefice: «Questo popolo, popolo siciliano talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Lo dico ai responsabili. Convertitevi. Una volta verrà il giudizio di Dio».

Riina seppellito accanto a Provenzano

Il boss sarà seppellito nello stesso cimitero che accoglie i boss Michele Navarra, Luciano Liggio e Bernando Provenzano. Ma a Corleone sono tumulati, tra gli altri, anche il sindacalista della Cgil Placido Rizzotto, il magistrato Cesare Terranova e il maresciallo di pubblica sicurezza Lenin Mancuso della sua scorta, uccisi dalla mafia.

Riina fu arrestato 24 anni fa

Oltre 24 anni sono passati dalla cattura del “capo dei capi“. Era il 15 gennaio 1993, lungo la circonvallazione di Palermo. Finiva così la trentennale latitanza del feroce capo di Cosa nostra, colui che aveva dichiarato guerra al Paese e che aveva azionato la ‘catena del tritolo’ in Sicilia e nel continente.

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