Roma, l’Atac rischia il tracollo: 220 milioni di debiti nel 2016

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L’Atac (l’azienda di trasporto pubblico di Roma) sprofonda in un buco sempre più spaventoso. I numeri parlano di -70 milioni del 2015 per passare poi nel 2016 a una perdita di 220 milioni. Anche se la giunta M5S aveva previsto per il 2016 un passivo più o meno pari a quello dell’anno precedente.

Situazione critica

«La situazione? Davvero molto complicata», dice infatti Salvatore Romeo, ex fedelissimo della sindaca che fa da tramite tra l’amministrazione e i cda delle società del Comune, con Atac che, in vista del concordato, rappresenta l’assoluta priorità. Prima di entrare in tribunale con il piano di concordato illustrato dalla sindaca, oggi alla ratifica politica con il passaggio in giunta, l’azienda dovrà approvare il bilancio 2016 e mettere giù quel piano industriale che l’assessora alla Mobilità Linda Meleo non ha portato ieri nell’incontro pre-Aula con le sigle sindacali.

La soluzione dei Cinque Stelle

La giunta a Cinque Stelle illustra la strada scelta per Atac in occasione del consiglio straordinario sul tema. Virginia Raggi rivendica la decisione presa per la municipalizzata dei trasporti di Roma gravata da 1,3 miliardo circa di debiti.

È proprio partendo da questi dati che la prima cittadina afferma: «Per effetto di politiche sciagurate Atac rischiava il fallimento. Noi la salveremo, mantenendola saldamente in mano pubblica. Salveremo un patrimonio che appartiene a tutti i romani. Salveremo migliaia di posti di lavoro e gli stipendi dei dipendenti, rilanceremo un servizio pubblico fondamentale», la sua promessa. «Il bilancio del 2016, per quanto ci viene detto dai vertici, potrebbe chiudersi con un patrimonio netto negativo», preannuncia la sindaca, puntando il dito contro «un disastro ereditato» e prospettando da ora in poi «una vera e propria rivoluzione».

 

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