Russia, fermato oppositore di Putin: più di diecimila a manifestare

Russia, fermato oppositore di Putin: più di diecimila a manifestare

Caos in Russia. Il leader dell’opposizione Aleksej Navalny è stato fermato dalla polizia per aver organizzato proteste non autorizzate. Decine di migliaia di russi in piazza contro il cosiddetto “regime” al potere. Le autorità avevano avvertito i manifestanti sulle conseguenze per chi avrebbe manifestato senza autorizzazione, ma gli avvertimenti non hanno sortito gli effetti sperati. Disordini in piazza Pushkin a Mosca, a San Pietroburgo, a Ekaterinburg, Novosibirsk, Tomsk, Krasnoyarsk, Khabarovsk, Vladivostok, Barnaul nell’Altaj e Chita, al confine con Mongolia e Cina. Centinaia di persone fermate.

Manifestazioni del genere non si vedevano in Russia dal dicembre del 2011. Putin è largamente sostenuto in Russia e visto come un salvatore della patria, oltre che un vero e proprio leader portatore dei valori russi. Questo crea una spaccatura nel popolo russo, tra oppositori e non. Ex blogger ed ex avvocato, rappresentate dell’opposizione, Navalny ha accusato di corruzione alcuni membri del partito governante.

L’organizzazione governativa anti-corruzione, Transparency International, ha inserito la Russia al 133° posto nella classifica delle nazioni del mondo vittime della corruzione, insieme a Honduras e Guyana. Putin ha cercato di arginare il problema vietando a tutti i membri del suo partito di possedere beni all’estero.

Navalny, in particolare, ha accusato il primo ministro ed ex presidente Dmitrij Medvedev, tramite un video che ha totalizzato dieci milioni di visualizzazioni. L’ex presidente possiede alcune ville all’estero e in Russia tramite prestanome, nonostante il veto.

Navalny risponde su Twitter

È la prima volta dalla presidenza Putin che qualche concorrente riesce quantomeno a “insidiarlo”. Navalny, su Twitter, ha tranquillizzato i suoi sostenitori: “Amici sto bene. Non c’è bisogno che protestiate per farmi uscire. Continuate a marciare su Tverskaya. Oggi il nostro obiettivo è combattere contro la corruzione”.

La risposta degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti si schierano con i manifestanti: “Gli Usa condannano fermamente gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici in Russia e chiedono al governo russo di rimetterli subito in libertà. Fermare dei manifestanti pacifici, degli osservatori dei diritti dell’uomo e dei giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali”.

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