Russiagate travolge Trump: arrestato capo della campagna elettorale

Russiagate travolge Trump: arrestato capo della campagna elettorale

Torna a far paura l’inchiesta sul Russiagate. L’ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, e il suo braccio destro Rick Gates sono i nomi più noti della prima retata operata dal procuratore speciale Robert Muelller.

 

Paul Manafort ex braccio destro del President è stato messo «in custody», arresti domiciliari , per attività criminali di tipo finanziario e non politico.

Chi è Manford

Manafort è stato per molto tempo il braccio finanziario della corrente filorussa in Ucraina e per questo considerato un uomo sia di Putin che del candidato Trump. Il presidente russo sponsorizzò la candidatura Trump, dicendo di trovare lo zazzeruto tycoon pittoresco e simpatico, augurandogli e augurandosi, di vederlo arrivare alla Casa Bianca.

I russi, secondo le accuse mosse allo staff del candidato presidenziale, avrebbero promesso a Donald Jr, figlio dell’attuale presidente di «dirt Hillary», cioè di insudiciare la candidata democratica tirando fuori tutti i possibili scheletri dai suoi armadi.

Trump interviene e prende le distanze e dice che le accuse contro il suo ex collaboratore riguardano storie di parecchi anni fa, ma negli Stati Uniti e a reti unificate va in onda ad una vera retata che somiglia a quella dell’operazione «Clean Hands» Mani Pulite che fu concepita proprio dal Fbi: Rick Gates, socio di Manafort e parte del suo circolo politico, è stato incriminato. Il capo della campagna elettorale del Presidente, George Papadopulos sceglie di abbreviare le proprie pene dichiarandosi colpevole di aver mentito al Fbi che annuncia di essere soltanto agli inizi di un’operazione devastante per la Casa Bianca.

 

L’incriminazione di Manafort e Gates che al momento non sembra collegata al Russiagate, può offrire a Mueller una leva per un eventuale patteggiamento, se i due decidessero di collaborare, come sta facendo Papadopoulos. Manafort era stato scelto da Trump come consulente durante le primarie, nel marzo del 2016, per poi diventare capo della campagna in maggio, e restarci fino ad agosto, quando sono venute a galla le sue passate collaborazioni con la Russia.

 

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