Salvini e Di Maio “ritoccano” la manovra: scontro per le misure da tagliare

Salvini e Di Maio “ritoccano” la manovra: scontro per le misure da tagliare

Salvini e Di Maio alla fina hanno ceduto alle pressioni dell’Ue. Il giorno dopo la cena al tredicesimo piano di Palais Berlaymont, Giuseppe Conte ha ragionato sia con Angela Merkel che con Manuel Macron sulla situazione delle legge di Bilancio italiana.

Per guadagnare tempo, e cercare di arginare la procedura per deficit, che la Commissione formalizzerà il 19 dicembre inviandola all’eurogruppo, l’Italia deve quindi dare un segnale rapidamente e Conte lo fa informando subito dopo la cena con Juncker, sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini.

Insieme i tre, hanno convenuto sulla necessità di abbassare non solo il debito ma anche di riformulare alcuni parti della manovra dando più spazio alle misure che possono favorire la crescita e convincere la Commissione.

Salvini ha raccolto subito l’invito del presidente del Consiglio ad una riflessione «sui numerini». Anche nel M5S non si nega la disponibilità a riconsiderare alcune misure, ma si vuole prima comprendere bene quale possa essere l’entità del sacrificio. Contenere l’esborso per la Fornero e per il reddito di cittadinanza in favore di maggiori investimenti può infatti fare meno danni al Carroccio che al M5S.

Buona risposta dei mercati

Intanto l’apertura del governo a rompere il muro del 2,4% e ridurre il deficit piace ai mercati: cresce la borsa, cala lo spread. Ma la trattativa nel governo non è priva di tensioni, perché dalle aperture, bisogna passare ai fatti. Perciò Conte e Giovanni Tria incontrano in serata Di Maio e Salvini a Palazzo Chigi: la Commissione europea chiede all’Italia di mettere nero su bianco il calo del deficit e il contenimento della spesa nella manovra.

Ma per farlo bisogna “rimodulare” il reddito di cittadinanza e “quota 100”: rinviarli, ridurre la platea. L’intesa ancora non c’è: “Si è concordato – spiegano il premier e i vice – di attendere le relazioni tecniche” su reddito e pensioni “al fine di quantificare con precisione le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti”.

 

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