San Luca: il paese in Calabria abbandonato dallo Stato/ Una realtà da ‘ndrangheta ai commissariamenti
Questa sera su Rai 2 va in onda la prima puntata di ‘L’altra Italia’, programma condotto da Antonino Monteleone che affronta le infiltrazioni della ‘ndrangheta a San Luca. Il piccolo comune calabrese, noto per la faida tra clan e la strage di Duisburg, è al centro di un calo demografico e di commissariamenti politici. Le cosche ‘ndrine si insediarono negli anni ’70, ordinando importanti rapimenti e scatenando una violenta faida. La strage di Duisburg, avvenuta nel 2007, è considerata l’epilogo di questo conflitto. San Luca è ancora oggi una roccaforte della mafia calabrese, con centinaia di detenuti e arresti domiciliari.
San Luca e l’infiltrazione della ‘ndrangheta: la roccaforte della mafia calabrese
Questa sera su Rai 2 andrà in onda la primissima puntata del programma ‘L’altra Italia‘, condotto da Antonino Monteleone, che affronterà diverse inchieste, con particolare attenzione a ciò che succede nel piccolo comune di San Luca, nella città metropolitana di Reggio Calabria. Con poco più di 3mila abitanti, San Luca è famoso per le infiltrazioni della ‘ndrangheta, tanto che è stata commissariata ben tre volte negli ultimi 20 anni.
Negli anni ’70, San Luca è diventato un centro importante per la ‘ndrangheta, con le prime cosche stabilitesi nel territorio. Questo ha portato a un calo demografico evidente e a un’instabilità politica che ha portato al commissariamento del Comune. Attualmente, gran parte degli abitanti sono detenuti o agli arresti domiciliari, a dimostrazione della presenza costante della mafia calabrese nel territorio.
La storia di San Luca è segnata da faide tra clan, come la faida Nirta-Strangio e Pelle-Vottari negli anni ’90, che ha causato numerose vittime. La strage di Duisburg, nel 2007, è stata l’epilogo violento di queste faide, con sei calabresi legati al clan Pelle-Vottari che hanno perso la vita. Questo incidente si è rivelato essere l’ultimo atto della faida di San Luca, che ha lasciato un segno indelebile sulla comunità.
La storia di San Luca: dal calo demografico all’ombra della ‘ndrangheta
Il piccolo comune di San Luca, parte della città metropolitana di Reggio Calabria, si trova al centro di una situazione politica e demografica critica. Con poco più di 3mila abitanti, la città è nota per le ripetute infiltrazioni della ‘ndrangheta all’interno delle istituzioni comunali, tanto da essere considerata una roccaforte della mafia calabrese.
Il calo demografico che ha colpito San Luca negli ultimi trent’anni ha causato la fuga di più di mille persone o la loro scomparsa. Questo declino è stato accompagnato da un instabilità politica che ha portato al commissariamento straordinario del Comune per ben tre volte, con le prime due volte legate alle infiltrazioni della ‘ndrangheta.
San Luca è stato teatro di una faida tra clan nell’inizio degli anni ’90, che ha causato la morte di numerose persone e ha culminato nella strage di Duisburg. Questo episodio ha evidenziato il legame stretto tra il piccolo comune calabrese e la presenza della mafia locale.
La storia di San Luca risale agli anni ’70, quando le prime cosche della ‘ndrangheta si sono insediate nel territorio, contribuendo a creare il cuore pulsante della mafia calabrese. La città è ancora oggi segnata da una presenza significativa di detenuti e persone agli arresti domiciliari, evidenziando la persistenza del problema mafioso nel territorio.
Non perderti tutte le notizie di tv-e-spettacolo su Blog.it