Sanità: Remuzzi avverte che il ricorso a privati e assicurazioni è un inganno
La salute del territorio, secondo Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, non è mai stata una priorità per il Servizio Sanitario Nazionale. Durante l’emergenza Covid, gli ospedali e le cure intensive hanno funzionato bene, con i medici che si sono adattati alle nuove necessità, diventando esperti in assistenza respiratoria.
Tuttavia, il punto critico è stato il territorio, dove spesso mancava l’organizzazione necessaria per sfruttare appieno le risorse disponibili, come i “letti di casa”. Remuzzi sottolinea che l’utilizzo efficace di questi letti, con medici e infermieri che visitano i pazienti a domicilio, ha portato a risultati straordinari durante la pandemia.
Per il futuro della sanità in Italia, Remuzzi indica il Pnrr Missione 6 come guida per migliorare il sistema sanitario. Sottolinea l’importanza di organizzazioni che coinvolgano medici e infermieri per assicurare un approccio integrato alla cura dei pazienti, evitando di lavorare in modo isolato.
Sul tema della riforma del Servizio Sanitario Nazionale, Remuzzi evidenzia le limitazioni di un sistema basato su interessi privati, come in altri paesi. Cita il caso degli Stati Uniti, dove l’accesso alle cure è spesso limitato dalla capacità di pagare, portando a disuguaglianze nell’assistenza sanitaria.
L’Italia, secondo Remuzzi, non è esente da problemi simili, con una crescente tendenza verso un sistema sanitario più orientato al settore privato. La sua preoccupazione è che questo possa portare a una frammentazione dell’assistenza con conseguenze negative sulla salute della popolazione.
Remuzzi menziona l’Inghilterra come esempio di un paese che ha creato un Servizio Sanitario Nazionale simile a quello italiano ma che sta affrontando le stesse sfide. Al contrario, il Portogallo ha un sistema sanitario più centrato sul territorio, con medici di famiglia e medici generici che collaborano in modo più integrato.
In conclusione, Remuzzi invita a considerare modelli di assistenza sanitaria che garantiscano un accesso equo e universale alle cure, evitando l’influenza eccessiva degli interessi privati. La sfida per l’Italia sarà mantenere un equilibrio tra efficienza economica e giustizia sociale nel sistema sanitario.