Sanità: verso una svolta nelle liste d’attesa
L’inaugurazione dell’Hospice Oncologico presso l’Ospedale Sacco di Milano ha visto gli infermieri impegnati nelle corsie dell’ospedale. La foto è stata scattata il 8 novembre 2017 da Massimo Procopio e può essere utilizzata nel rispetto del contesto in cui è stata scattata, senza intento diffamatorio nei confronti delle persone rappresentate.
Il decreto legge che riguarda i tempi dell’erogazione delle prestazioni sanitarie prevede diverse misure volte alla riduzione delle liste d’attesa. Tra queste ci sono l’istituzione di un Sistema nazionale di governo e di una piattaforma nazionale delle liste d’attesa, visite specialistiche anche nei weekend e l’incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati.
Il sistema nazionale di governo delle liste di attesa sarà gestito da una Cabina di Regia presso il Ministero della Salute, con l’obiettivo di ridurre e superare le liste di attesa, risolvendo le diseguaglianze regionali e la mobilità attiva e passiva. Le strutture di diritto privato avranno un ruolo fondamentale in questo contesto, con disposizioni che prevedono un aumento progressivo del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie.
Aiop, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, ha accolto positivamente l’incremento del tetto di spesa. Questo cambiamento rappresenta un riconoscimento del lavoro sinergico tra le strutture pubbliche e private per garantire una risposta efficace alle esigenze di salute della popolazione.
Il decreto prevede anche l’istituzione di una Piattaforma nazionale delle Liste di Attesa presso l’Agenas, per favorire l’interoperabilità tra le varie piattaforme regionali. Sarà possibile segnalare il mancato rispetto dei diritti dei cittadini attraverso il registro sul sito internet del Ministero della Salute.
I valori della spesa per il personale delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale saranno incrementati, mentre sarà contrastato il fenomeno dei “gettonisti”. Fino al 2026, sarà possibile reclutare personale attraverso forme di lavoro autonomo. È previsto anche un CUP unico a livello regionale o infra-regionale per erogatori pubblici e privati accreditati, con la possibilità di effettuare visite diagnostiche e specialistiche anche durante il weekend e con orari estesi.