Scandalo alle Olimpiadi: nuove accuse contro la sfidante di Khelif
Il caso Imane Khelif ha finalmente attirato l’attenzione del comitato delle Olimpiadi dopo il vergognoso episodio di odio di cui è stata vittima da parte del boxeur ungherese Luca Hamori, che si prepara a sfidarla nell’incontro successivo. Hamori ha pubblicato sul suo profilo Instagram una serie di storie in cui prendeva in giro Khelif, arrivando addirittura a chiamarla uomo.
Le Olimpiadi hanno preso posizione riguardo al caso, affermando che ogni persona ha il diritto di praticare sport senza discriminazioni. Hanno sottolineato che tutti gli atleti partecipanti al torneo di pugilato dei Giochi olimpici di Parigi 2024 devono rispettare i regolamenti di ammissibilità e di partecipazione della competizione, nonché i regolamenti medici stabiliti dall’unità di boxe di Parigi 2024. Il sesso e l’età degli atleti sono determinati in base al passaporto.
Inoltre, è stato menzionato il caso di Imane Khelif insieme alla rappresentante di Taiwan, Lin Yu-Ting. Le due atlete sono state accusate di aver partecipato a competizioni internazionali di pugilato per molti anni nella categoria femminile, inclusi eventi come le Olimpiadi di Tokyo 2020 e i Campionati del Mondo dell’International Boxing Association.
Il comunicato delle Olimpiadi ha evidenziato che le atlete sono state vittime di una decisione arbitraria da parte dell’IBA, che le ha squalificate improvvisamente senza un adeguato processo decisionale. Questo approccio è stato definito contrario alla buona governance e alle regole di ammissibilità stabilite. Il CIO si è impegnato a proteggere i diritti umani di tutti gli atleti partecipanti ai Giochi olimpici, seguendo la Carta olimpica, il Codice etico e il Quadro strategico sul diritti umani.
Il CIO ha espresso tristezza per gli abusi subiti dalle due atlete e ha ritirato il riconoscimento dell’IBA nel 2023 a seguito della sospensione nel 2019. È stato confermato che il ritiro del riconoscimento è stato ratificato dalla Corte Arbitrale dello Sport. Il CIO ha dichiarato la necessità che le Federazioni Nazionali di Pugilato raggiungano un consenso per una nuova Federazione Internazionale al fine di includere la boxe nel programma sportivo dei Giochi Olimpici LA28.
Infine, il caso di Caivano, il parroco vicino a Carini con collegamenti diretti con Meloni, è stato reso pubblico su Twitter da BICCY.IT il 2 agosto 2024.