Scappa-Get Out, l’horror che è davvero un horror

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Scappa-Get Out è un film del 2017 scritto, diretto e co-prodotto dall’attore comico americano Jordan Peele, ricordato nella serie Fargo nelle vesti del personaggio Keegan Michael Key. Peele ha rivelato di essersi ispirato a La Notte dei Morti Viventi in questo suo thriller-horror dagli incassi record risptto allo scarso budget di nemmeno 5 milioni di dollari. Le 10 foto di Scappa-Get Out.

I riferimenti razzisti ancora presenti negli Stati Uniti sono evidenti, come quello degli stereotipi che persistono inesorabili: i neri sono più forti, più dotati sessualmente, bravi in tutti gli sport, perciò come si fa a non sfruttarli?

Peele è uno che mette in scena qualcosa di diverso dal razzismo ma ugualmente discriminatorio spaventoso: la maniera in cui il corpo afroamericano è preoccupantemente al centro di ogni discorso anche quando è desiderato invece che condannato, quanto non sia possibile considerarlo al pari degli altri ma sempre qualcosa di eccezionale e a parte.

 

TRAMA:

Lo spunto di partenza di questa storia spassosa e inquietante è il weekend che un ragazzo di colore, Chris, si trova a passare nella residenza dei ricchi genitori della ragazza che frequenta da 5 mesi. Il problema è che lei non ha mai detto ai suoi che il fidanzato non è bianco, ma, lo rassicura, loro non sono razzisti e dunque andrà tutto benissimo. Anche se l’amico del cuore gli sconsiglia di mettersi in situazioni potenzialmente imbarazzanti, Chris parte comunque, deciso a sopportare per amore di lei. E, in effetti, il primo impatto è anche troppo positivo e, a quanto pare, non ci dovrebbero essere problemianche perché hanno votato Obama e sono dei liberal democratici, non odiano per niente gli afroamericani. Proprio questo però sarà il problema, l’origine della terribile minaccia da cui scappare che si cela nella magione campagnola.

 

E’ necessario evidenziare i riferimenti, le idee geniali di questo Indovina chi viene a cena? ambientato nel mondo della Fabbrica delle mogli con qualche pizzico dei film e dei capolavori della paranoia come Rosemary’s Baby e L’inquilino del terzo piano. La cosa bella, oltretutto, è che Get Out non cita, imita o omaggia quei film, ma li ricorda, perché appartiene al loro stesso mondo, come tutte le opere originali.

Daniel Kaluuya è talmente bravo (non è cosa di ora: chi l’ha visto in The Fades, Psychoville e Black Mirror, o addirittura ragazzino in Skins lo sa da un pezzo) che una scelta migliore non avrebbero potuto farla. Per non parlare del resto del cast che si distingue come Catherine Keener che con l’aria che l’ha sepre distinta si cala parfettamente nel suo ruolo macabro.

Questo è un film da vedere assolutamente, dove Peele rispetta le regole dell’horror non sforando nello splatter nei momenti davvero terrificanti. Si nota un gusto per il genere horror che con gli anni è stato perso e ignorato.

Ritenendomi soddisfatta della visione di questo film, lo sono meno del fatto che ho finito il cioccolato e mi rimane solo la frutta, e lo sappiamo tutti che quando arrivi a mangiare la frutta come dolcetto è perché non ti rimane nient’altro che dolore e solitudine. Quindi ho deciso di interrompere lo studio e scendere in pigiama, perciò, per favore, restate a casa cinque minuti.

 

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