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Scompare Glauco Mauri, icona del teatro italiano

L’attore e regista teatrale Glauco Mauri è morto all’età di 94 anni. Celebre per le sue interpretazioni e collaborazioni nel teatro italiano, Mauri ha fondato la “Compagnia dei Quattro” e la Compagnia Mauri-Sturno, portando in scena spettacoli di successo premiati con il “Biglietto d’oro Agis”. Noto anche per le sue apparizioni cinematografiche, Mauri ha lavorato con registi come Marco Bellocchio e Dario Argento. La sua scomparsa segue quella del suo collaboratore Roberto Sturno, avvenuta nel 2023. Mauri lascia un importante contributo al teatro italiano che continuerà a essere ricordato per le sue straordinarie performance.

Addio a Glauco Mauri, icona del teatro italiano

La notte scorsa si è spento Glauco Mauri, attore e regista teatrale che ha lasciato il segno negli ultimi cinquant’anni della scena italiana. Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 1° ottobre. Mauri avrebbe dovuto esibirsi al Teatro Vascello di Roma con lo spettacolo “De Profundis”, ma purtroppo un improvviso malore ha causato l’annullamento della rappresentazione.

Nato a Pesaro nel 1930, Mauri ha intrapreso la carriera di attore nel 1949 presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica di Silvio D’Amico. Una delle sue interpretazioni più celebri è stata quella di Smerdjakov ne “I Fratelli Karamazov” di Dostoevskij, diretto da Andrè Barsacq nel 1954, che gli ha conferito fama nazionale. Nel 1961 ha fondato la “Compagnia dei Quattro” insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati e successivamente Mario Scaccia, diventando un punto di riferimento per il teatro italiano.

Nel corso della sua carriera, Mauri ha lavorato con importanti registi come Luca Ronconi, interpretando il ruolo principale nell’allestimento dell'”Orestea” di Eschilo. Nel 1981, insieme a Roberto Sturno, ha creato la Compagnia Mauri-Sturno, mettendo in scena un vasto repertorio di autori classici e contemporanei. La loro collaborazione ha portato alla produzione di spettacoli di grande successo premiati con il “Biglietto d’Oro Agis”.

Glauco Mauri ha lasciato il segno non solo sul palcoscenico teatrale, ma anche sul grande schermo, partecipando a film come “La Cina è vicina” di Marco Bellocchio e “Profondo Rosso” di Dario Argento. La sua presenza sul set, così come sul palco, era sempre intensa e memorabile. La scomparsa di Mauri, a cui si è aggiunta quella di Roberto Sturno nel 2023, rappresenta una grande perdita per il mondo dello spettacolo e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di condividere la scena con loro.

La scomparsa di Glauco Mauri

Glauco Mauri, celebre attore e regista teatrale italiano, è morto nella notte all’età di 93 anni. Attivo per oltre cinquant’anni sulla scena teatrale, Mauri ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano. Originario di Pesaro, ha iniziato la sua carriera come attore presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica, sotto la guida di Silvio D’Amico. La sua interpretazione di Smerdjakov ne “I fratelli Karamazov” gli ha regalato fama nazionale fin dagli anni ’50.

Nel corso della sua carriera, Glauco Mauri ha collaborato con importanti figure del teatro italiano, come Luca Ronconi e Roberto Sturno. Nel 1961 ha fondato la “Compagnia dei Quattro” insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez e Emanuele Luzzati, diventando una formazione di rilievo nel panorama teatrale. La sua partecipazione allo storico allestimento dell’Orestea di Eschilo nel 1972, diretto da Luca Ronconi, è stata un momento fondamentale della sua carriera.

Oltre al teatro, Glauco Mauri ha lavorato anche nel cinema, recitando in film di registi come Marco Bellocchio e Dario Argento. La sua presenza sulle scene teatrali italiane ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il “Biglietto d’oro Agis” e premi per i meriti artistici. La sua collaborazione con Roberto Sturno è stata particolarmente significativa, durando per oltre 40 anni fino alla scomparsa di Sturno nel 2023.

La morte di Glauco Mauri rappresenta una grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano. Il suo talento e la sua dedizione al teatro lo hanno reso una figura di spicco, amata e rispettata da pubblico e critica. La sua eredità artistica continuerà a vivere attraverso le sue indimenticabili interpretazioni e le sue preziose collaborazioni che hanno arricchito il panorama teatrale italiano.

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Redazione

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