Scontro frontale tra Russia e Occidente durante l’OSCE a Malta
Nel discorso alla riunione del consiglio dell’OSCE a Malta, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha criticato l’Occidente per l’escalation in Ucraina, definendola una “reincarnazione della Guerra Fredda”. Il ministro degli Esteri di Malta ha sottolineato che le regole internazionali sono indebolite e ha invitato la Russia a ritirarsi dall’Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino ha definito la Russia la maggiore minaccia alla sicurezza. Il Segretario di Stato americano ha accusato la Russia di diffondere disinformazione e ha incolpato Mosca per l’escalation in Ucraina. Le decisioni future dell’OSCE saranno cruciali per un futuro più sostenibile e efficace.
Minacce e tensioni nella 31a riunione del consiglio dell’OSCE a Malta
Durante la 31a riunione del consiglio dell’OSCE a Malta, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha espresso preoccupazione riguardo alle armi anticarro e al filo spinato dell’Occidente in Ucraina, definendoli una “reincarnazione della Guerra Fredda” con il rischio di una “Guerra Calda” imminente. Si è rivolto direttamente al ministro degli Esteri maltese Ian Borg, accusando l’Occidente di cercare di sottomettere la Russia e infliggerle una sconfitta sul campo di battaglia.
In risposta, Ian Borg ha sottolineato come le minacce attuali richiamino l’escalation dell’aggressione russa verso l’Ucraina, mettendo in discussione le regole che hanno garantito la sicurezza internazionale per decenni. Ha invitato la Russia a ritirarsi dall’Ucraina e ha chiesto il rilascio di tre funzionari dell’OSCE detenuti dalla Federazione Russa, sottolineando l’importanza di lavorare per una “pace giusta e duratura”.
Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha definito la Russia la “più grande minaccia alla nostra sicurezza comune”, esortando all’OSCE di agire con fermezza contro l’aggressione russa. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha condannato il ruolo della Russia nell’escalation della guerra in Ucraina, definendo Lavrov un “criminale di guerra” e accusandolo di diffondere disinformazione.
In questo contesto di crescente tensione, è fondamentale adottare decisioni concrete per garantire un futuro più sicuro e resiliente per l’organizzazione. Le prossime azioni dell’OSCE sono cruciali per affrontare le minacce attuali e promuovere la cooperazione internazionale per una pace duratura e stabile in Europa.
Le tensioni tra Russia, Ucraina e Occidente all’OSCE
Durante la 31a riunione del consiglio dell’OSCE a Malta, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che le armi anticarro e il filo spinato dell’Occidente in Ucraina rappresentano una reincarnazione della Guerra Fredda, portando il rischio di una Guerra Calda. Questo messaggio è stato lanciato come risposta alle osservazioni del ministro degli Esteri di Malta Ian Borg, che ha evidenziato l’escalation dell’aggressione russa verso l’Ucraina.
Lavrov ha accusato l’Occidente di cercare di sottomettere la Russia in Ucraina, mentre Borg ha sottolineato la necessità di una pace giusta e duratura. Inoltre, Borg ha chiesto il rilascio di tre funzionari dell’OSCE detenuti dalla Russia e ha invitato l’OSCE a lavorare per un futuro più sostenibile ed efficace. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha definito la Russia come la principale minaccia alla sicurezza comune, ritenendo Lavrov un criminale di guerra.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha denunciato Lavrov per la diffusione di disinformazione e ha incolpato Mosca per l’escalation della guerra in Ucraina. Ha sottolineato che il vero obiettivo della Russia è cancellare l’Ucraina dalla mappa, non garantire la propria sicurezza. Blinken ha invitato a non farsi ingannare e a non permettere che la situazione degeneri ulteriormente.
Le discussioni e le decisioni prese durante la riunione dell’OSCE determineranno il futuro dell’organizzazione e la possibilità di una cooperazione efficace per garantire la stabilità internazionale. È ora di agire concretamente per risolvere le tensioni e per porre fine alle minacce che gravano sulla pace e sulla sicurezza in Europa.
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