Selvaggia Lucarelli, Io non mi lego ai luoghi. Penso a molti posti nel mondo con nostalgia, ma taglio… su Instagram per i suoi fan
Selvaggia Lucarelli, la regina indiscussa dei social, la paladina della verità, la guerriera degli haters. Chi non conosce la nostra amatissima Selvaggia, che con un tweet riesce a far vacillare le fondamenta del web? Con la sua penna tagliente e la sua lingua affilata, sa come destreggiarsi tra gossip, politica e cose assurde che solo lei riesce a trovare.
Non c’è argomento che sfugga alla sua attenzione, che sia un divorzio di vip o una polemica politica, Selvaggia è sempre pronta a esprimere la sua opinione senza peli sulla lingua. E se pensate che la vostra foto su Instagram sia inoffensiva, state pur certi che Selvaggia saprà trovarvi un difetto che neanche voi sapevate di avere.
Ma nonostante la sua fama di “cattiva ragazza” dei social, Selvaggia ha anche un lato dolce e ironico che fa innamorare i suoi numerosi fan. Con il suo sarcasmo irresistibile e la sua capacità di mettere in riga anche i più saccenti, Selvaggia conquista per la sua genuinità e la sua schiettezza.
Insomma, Selvaggia è come un tornado nei social media, che travolge tutto ciò che trova sul suo cammino. E chiunque abbia il coraggio di sfidarla, si prepari a fare i conti con l’ironia tagliente di questa “selvaggia” donna.
Selvaggia Lucarelli e… Io non mi lego ai luoghi. Penso a molti posti nel mondo con nostalgia, ma taglio…
Io non mi lego ai luoghi. Penso a molti posti nel mondo con nostalgia, ma taglio i legami senza rimpianti. Sono un viaggiatore nell’anima e nel cuore, sempre alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni da esplorare. Non mi lascio imprigionare dalla routine o dall’abitudine, ma lascio che il vento mi porti verso nuove avventure e scoperte. Sono come un uccello migratore, sempre in movimento, sempre pronto a spiccare il volo verso l’ignoto. Non mi importa dove mi trovo, ma solo il viaggio e le esperienze che esso porta con sé. Sono libero di essere ovunque e in nessun luogo allo stesso tempo, perché il mio spirito è libero e non conosce confini.
Selvaggia Lucarelli per i fan
Io non mi lego ai luoghi. Penso a molti posti nel mondo con nostalgia, ma taglio cordoni con facilità. Lanzarote è l’eccezione felice. La mia storia con quest’isola delle Canarie che è a meno di 100 km dalle coste africane inizia per una tempesta. Non l’ho incontrata io, ma il nonno di Leon, Adriano, nel 1995. Il temerario voleva raggiungere i Caraibi con la sua barca a vela e nello stretto di Gibilterra incontró la tempesta perfetta. Così perfetta e cattiva da tenerlo tra le onde per giorni finché non ha trovato il primo porto in cui attraccare. Quell’isola mai vista era Adriano rimase stregato, ci compró una casa, mi ci portó con Laerte che Leon aveva 2 mesi, nel marzo 2005. Con mio figlio neonato e il vento spietato di marzo visitai l’isola per 30 giorni. Capii perché non serve più arrivare ai Caraibi, se sei arrivato fin qui. Lanzarote è un’isola magica, disseminata di vulcani che in milioni di anni hanno eruttato così ferocemente da renderla un luogo lunare. Ma è anche il bianco abbagliante dei suoi tanti paesini. A Lanzarote i vigneti sono geometrie perfette di muretti circolari che proteggono le viti dal vento, per produrre un vino che sa di sole e minerali. A Lanzarote ci sono le spiagge bianche di Papagayo che accolgono la sabbia del Sahara portata dagli alisei. A Lanzarote ha vissuto Josè Saramago, che qui ha scritto libri, nuotato, scalato vulcani. Che qui ha vinto il nobel ed è morto quieto, nel 2010. A Lanzarote è nato e morto l’artista Cesar Manrique, che ha regalato all’isola luoghi meravigliosi (ristoranti, musei, mirador) ricavati in tunnel vulcanici, rocce a picco sul mare, intorno al tunnel di Atlantide. E che ha lottato con la politica locale perché l’isola non fosse deturpata dal cemento. Oggi si possono visitare le sue case e quella di Saramago, diventate musei. A Lanzarote c’è un museo subacqueo con 300 opere d’arte adagiate sul fondo. E poi ci sono le palme, i cammelli, gli asini, la calima, il vento che cambia direzione e forza più volte in un solo giorno. Come Adriano, sono tornata qui dopo molte tempeste nella vita. E qui, sono sempre tornata. Perché come diceva Saramago, “Lanzarote no es mi tierra, pero es tierra mia”.
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Dai lettori Lanzarote, un’isola così magica che ti fa dimenticare persino i Caraibi. Un luogo dove il vento ti sferza il viso e i vulcani ti guardano dall’alto con aria minacciosa. Ma c’è chi si è innamorato senza ritorno di questo paradiso lunare. Come il nonno di Leon, Adriano, temerario che ha scelto di mettere radici in questo angolo di mondo dopo essere stato dilaniato da una tempesta perfetta. Ora la sua casa a Lanzarote è diventata un rifugio per chi, come lui, ha bisogno di scappare dalle tempeste della vita. E così, tra paesaggi bianchi abbaglianti, vigneti protetti dal vento e opere d’arte sommerse, Lanzarote conquista i cuori di chiunque si avventuri tra le sue meraviglie. Come diceva Saramago, “Lanzarote non è la mia terra, ma è terra mia”.
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