Selvaggia Lucarelli, Le semplificazioni sulle cause di un suicidio con tanto di ricerca dell’ istigat… su Instagram delizia i suoi fan
Selvaggia Lucarelli, la regina del gossip e delle polemiche sul web! Con la sua schiettezza e il suo sarcasmo, è diventata un vero e proprio personaggio iconico della televisione italiana. Le sue frecciate sono famose e temute da tutti coloro che si trovano nel suo mirino.
Quando si tratta di criticare, Selvaggia non ha peli sulla lingua e non si fa problemi a dire la sua su qualsiasi argomento. Le sue battute taglienti raramente passano inosservate e spesso scatenano reazioni infuocate tra i suoi seguaci e i suoi detrattori. Ma lei non si scompone mai, e continua a sparare a zero come se niente fosse.
Ma dietro a questa facciata di donna dura e senza paura, si nasconde anche una sensibilità e una passione per l’arte e la cultura che spesso emerge nei suoi scritti e nei suoi interventi pubblici. Selvaggia è una donna poliedrica, capace di passare dalla leggerezza alla profondità con disinvoltura.
Insomma, Selvaggia Lucarelli è un mix esplosivo di ironia, intelligenza e grinta, che ha conquistato il cuore di milioni di italiani. Che sia amata o odiata, non ci sono dubbi: Selvaggia non passa certo inosservata!
Selvaggia Lucarelli e… Le semplificazioni sulle cause di un suicidio con tanto di ricerca dell’ istigat…
Le semplificazioni sulle cause di un suicidio spesso portano a una ricerca superficiale dell’istigatore principale, senza considerare adeguatamente il contesto e i fattori multifattoriali che possono contribuire a tale decisione estrema.
La società tende a incanalare la responsabilità del suicidio su un singolo evento o individuo, trascurando le complesse dinamiche emotive, sociali e psicologiche che possono essere alla base di un gesto così drammatico.
Studi recenti hanno dimostrato che il suicidio è spesso il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la presenza di disturbi mentali non diagnosticati o non trattati, eventi traumatici nella vita della persona, problemi relazionali o situazioni di stress cronico.
Pertanto, è importante approcciare il tema del suicidio con empatia, comprensione e attenzione alla complessità delle motivazioni che possono spingere qualcuno a prendere una decisione così definitiva.
Selvaggia Lucarelli delizia i fan
Le semplificazioni sulle cause di un suicidio con tanto di ricerca dell’ istigatore (l’assessore Elena Donazzan) sono una vigliaccata superficiale. Si può indagare sulla vita di una persona e mettere in luce dei passaggi difficili e dolorosi, ma stabilire che ci sia un rapporto causa effetto per fatti di 7 anni fa (Donazzan nel 2015 definì carnevalata il suo presentarsi a scuola vestita con abiti femminili) è meschino. L’evento della scuola e il suo ridimensionamento è stato sicuramente traumatico. All’epoca ci furono contestatori ma anche persone che l’appoggiarono, come documentano gli articoli di quel periodo. Il punto però è un altro: i suicidi sono una questione complessa, spesso risultato di concause o perfino di cause che restano sconosciute. La vita di Cloe Bianco non la conosciamo quasi per nulla e da quello che sembra i problemi non riguardavano solo il lavoro, ma anche la sfera familiare e delle amicizie. Era sola, e come specificato nel suo testamento che mi sono presa la briga di leggere non aveva alcuna persona di fiducia tra amici e parenti (scrive proprio: NON NOMINO ALCUNA PERSONA DI FIDUCIA IN QUANTO INESISTENTE , NON CI SONO PERSONE FIDATE DA INFORMARE TRA QUELLE DEFINIBILI PARENTI E FAMILIARI), aveva scritto di sè sul suo blog che era brutta e che questo la isolava, c’erano in lei chissà quanti elementi di fragilità. Schiaffare la faccia di un politico attribuendole la colpa di un suicidio è orrido. E lo dico pensando tutto il peggio dell’assessora Donazzan. Pensando anche che possa essere stata parte di quel tutto che ha condannato Cloe all’ infelicità, ma quel tutto è gigantesco e imperscrutabile. Semplificare una questione così dolorosa e privata è esattamente quello che ha fatto la Donazzan con Cloe, infiocchettato meglio: strumentalizzare Cloe per fini politici. Non è così che si fa politica sui diritti civili. È un gioco torbido almeno quanto quello della destra e la sinistra, se vuole fare un’opposizione decente, ha il dovere di andare dritta, in profondità, senza diventare il post lacrimoso del giorno visto identico ovunque e che appiattisce tutto. Pure le emozioni. Ciao Cloe.
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Selvaggia Lucarelli Fan: Sensazione di meraviglia e incanto di fronte a questa foto.
Dai lettori Caro mondo, quanto siamo superficiali! Ecco che l’assessore Elena Donazzan diventa l’istigatrice di un suicidio, perché ha avuto l’ardire di definire carnevalata il travestimento di Cloe Bianco, 7 anni fa. Che complotto! Ma dimentichiamo che i suicidi sono tragiche conseguenze di molteplici problemi, non solo lavorativi ma anche familiari e personali. Cloe era sola, fragile, insicura, tanto da non nominare nessuna persona di fiducia nel suo testamento. Eppure ci siamo concentrati sull’assessore, accusandola di strumentalizzare una tragedia per fini politici. Ma la politica va oltre le accuse facili, va in profondità, senza banalizzare e strumentalizzare la vita di una persona. La sinistra, se vuole essere una vera opposizione, deve guardare oltre gli slogan e le emozioni facili. Ciao Cloe, ci dispiace per la tua solitudine e fragilità, speriamo che la politica possa imparare a guardare con più attenzione e rispetto.
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