Sequestro al porto di Brindisi: occhiali da vista e giubotti illegali
Sequestro al porto di Brindisi: Occhiali da vista e vestiti illegali. Nei giorni scorsi, i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Brindisi, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, nell’ambito dei potenziati servizi di vigilanza operati all’interno dell’area doganale del Varco Costa Morena, hanno sottoposto a sequestro oltre 25.000 prodotti – tra capi di abbigliamento ed occhiali da vista – giunti presso il porto di Brindisi e destinati ad essere commercializzati in Italia come prodotto nazionale.
L’attività di monitoraggio sui flussi in transito presso lo scalo portuale ha consentito di individuare e sottoporre a controllo un automezzo, avente targa bulgara e proveniente dalla Grecia, a bordo del quale sono stati rinvenuti due distinti carichi “illeciti” di capi di abbigliamento e occhiali da vista.
Occhiali da vista, sigilli per oltre 7 mila pezzi
Il primo, costituito da 7.176 paia di occhiali graduati, privi di qualsiasi documento che ne attestasse sia la legittima provenienza che il titolo di possesso da parte del trasportatore.
Il secondo carico, composto da 18.820 giubbotti, presentava etichette con nomi di aziende, all’assonanza italiane e riportanti i colori della bandiera nazionale.
Entrambi gli elementi caratterizzanti la falsa provenienza erano rappresentati in modo tale da indurre il consumatore a ritenere, erroneamente, che il prodotto fosse genuinamente italiano.
Le successive verifiche hanno dimostrato, infatti, che la merce era di fabbricazione cinese e che, attraverso la Grecia, era stata introdotta nel territorio comunitario per essere poi destinata alla commercializzazione come prodotto nazionale.
Al termine delle operazioni di riscontro, i militari ed i funzionari doganali hanno quindi sottoposto a sequestro 7.176 paia di occhiali graduati per violazione dell’art. 648 c.p. (ricettazione), oltre che 18.820 giubbotti per violazione dell’art. 4 comma 49 della L. 350/2003 (tutela del Made in Italy) e 517 del c.p. (Vendita di prodotti industriali con segni mendaci).
Il conducente del mezzo, un cittadino di nazionalità greca, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per i reati sopra ascritti.
L’attività di servizio si inserisce nel più ampio dispositivo operativo attuato sul territorio e finalizzato alla repressione del transito irregolare di persone e merci lungo le linee di confine terrestre e marittimo nonché alla tutela del “Made in Italy”