Sequestro di 5 Milioni a Imprenditore Romano Legato alla ‘Ndrangheta: I Dettagli dell’Operazione

Sequestro di 5 Milioni a Imprenditore Romano Legato alla ‘Ndrangheta: I Dettagli dell’Operazione

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Roma: Confiscati Beni Illegali per 5 Milioni di Euro a Imprenditore Sottoposto a Detenzione

ROMA (ITALPRESS) – In un’importante operazione condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Roma, è stato eseguito un decreto di confisca di beni per un valore stimato di circa 5 milioni di euro. L’azione è stata intrapresa nell’ambito di una strategia volta al contrasto all’accumulo di patrimoni illeciti da parte di organizzazioni criminali, in conformità con le norme antimafia. Questo provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Roma, Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un noto imprenditore romano attualmente detenuto.

Azione Abratoria in Corso e Sequestro di Beni

L’operazione di oggi segna la fase finale di un’azione di sequestro del patrimonio avviata nel novembre 2023, quando il Tribunale aveva già disposto il sequestro di diverse attività economiche, disponibilità finanziarie e altri beni riconducibili all’imprenditore. Questi beni erano risultati accumulati in modo sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Secondo le ricostruzioni, il soggetto aveva utilizzato prestanome tra i familiari per occultare la vera natura delle sue ricchezze.

Con la confisca, la ricchezza illecita è stata sottratta e sarà gestita dallo Stato attraverso l’Amministrazione Giudiziaria. L’imprenditore, che operava principalmente nel settore edilizio nella zona di Lido di Ostia, si era anche infiltrato in attività illecite legate al traffico di droga.

Nel 2015, l’imprenditore era stato coinvolto in due significative operazioni di polizia. La prima, condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in collaborazione con la Guardia Civil Spagnola e la DEA americana, ha coinvolto vari esponenti delle ‘ndrine Alvaro, Brandimarte, Pesce e Bellocco. La seconda operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha messo a nudo un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, con base a Roma e ramificazioni all’estero, legata proprio alla cosca Alvaro di Sinopoli (RC).

Il soggetto ha dimostrato atti di favoreggiamento nei confronti di un latitante, aiutandolo a nascondersi, e aveva legami con un broker romano per l’importazione di grandi quantità di stupefacenti dal Sud America. I profitti illeciti derivanti da tali attività venivano reinvestiti in varie società e beni materiali, tra cui immobili di pregio, imbarcazioni e cavalli da corsa, permettendo così di mascherare la loro origine tramite schermi societari. Questi comportamenti si configurano come autoriciclaggio e intestazione fittizia, pratiche purtroppo comuni nelle dinamiche economiche criminali.

Il tribunale ha apprezzato l’attività investigativa effettuata dalla Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Roma, confermando la ricostruzione economico patrimoniale proposta. Il favoreggiamento della latitanza di un noto esponente mafioso, insieme alla sua partecipazione agli affari illeciti, ha contribuito a determinare la pericolosità sociale attribuita all’imprenditore.

Le indagini hanno inoltre evidenziato una marcata sproporzione tra le fonti di reddito legittimo e il patrimonio complessivo posseduto dal soggetto, il quale ha visto i suoi beni confiscati non solo a Roma, nella zona dell’Infernetto, ma anche a Santa Teresa di Gallura (SS). La confisca coinvolge un ampio ventaglio di beni e asset societari, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

In merito all’operazione, il Questore di Roma ha dichiarato: “La lotta alla criminalità organizzata è una priorità per il nostro sistema e gli interventi di oggi testimoniano il nostro impegno nella salvaguardia della legalità e nella restituzione alla comunità dei beni accumulati illecitamente”.

Questa operazione rappresenta un passo significativo nella battaglia delle forze dell’ordine contro il crimine organizzato e la gestione di patrimoni illeciti, un tema di rilevanza cruciale nel contesto attuale della sicurezza pubblica. Rimane fondamentale il supporto delle istituzioni e la collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini per vincere questa lunga e difficile guerra.

Fonti ufficiali indicano che, grazie a queste operazioni, si sta avanzando in modo significativo verso un tessuto sociale più sano e giusto, libero da infiltrazioni mafiose e pratiche illecite.

– Foto Polizia di Stato –

(ITALPRESS).

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