Maxi sequestro a Gioia Tauro: droga del cambattente per 50mln di euro
Grosso sequestro nel porto di Gioia Tauro. Si tratta delle compresse della così detta droga del combattente o droga dell’Isis. Chi la assume smette di sentire paura, dolore, fame, non ha inibizioni, non conosce fatica e per questo da tempo l’Isis ne gestisce il traffico e lo spaccio.
Una carico da 50 milioni di euro
Un importante carico di tramadolo, sostanza base per la sintesi della nuova droga, è stato sequestrato questa notte nello scalo calabrese, per ordine della sezione antiterrorismo della Dda di Reggio Calabria.
Si tratta di 24 milioni di compresse, ordinatamente confezionate in blister, del valore di 50 milioni di euro – provenivano dall’India ed erano diretti in Libia, da dove presumibilmente sarebbero stati smerciati nei territori controllati da Daesh.
Venduto a circa due euro a pasticca, il tramadolo è un’importante fonte di guadagno per gli uomini dell’Is, ma anche una fondamentale arma per organizzare e motivare le truppe. Commercializzato in tutto il mondo a partire dagli anni ’80, si tratta di un oppiaceo che se mischiato ad altri componenti, anche banale caffeina, si trasforma in una potentissima anfetamina.
L’operazione è stata coordinata dalla Sezione antiterrorismo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria a conclusione di indagini svolte dai finanzieri del Comando provinciale reggino in collaborazione con l’Ufficio Antifrode della Dogana di Gioia Tauro. L’input investigativo è partito dal II Gruppo della Guardia di finanza di Genova che nell’ambito di una operazione dello scorso maggio, aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure. Ogni pasticca viene venduta a circa 2 euro.
Una droga molto diffusa
Così confezionato circolava negli anni Novanta nei party esclusivi organizzati nei Paesi del Golfo, Arabia Saudita soprattutto, ma dal duemila in poi il tramadolo ha iniziato ad essere diffuso in maniera capillare fra le truppe del Califfato presenti in territori di jihad. Chi lo assume non conosce paura, fatica, dolore, può resistere a giornate massacranti senza mangiare né riposare.
Pasticche di tramadolo sono state ritrovate nel covo di Salah Abdeslam e degli altri membri del commando jihadista entrati in azione al Bataclan, tracce della medesima sostanza erano presenti nel sangue di uno degli attentatori di Sousse, in Tunisia, ed importanti scorte sono state individuate dai combattenti curdi nelle postazioni del Califfato in Siria. Secondo alcune fonti, anche Boko Haram in Nigeria ne farebbe largo uso per addestrare i “bimbi soldato”.