Serbia alle urne per le presidenziali: il premier Vučić super favorito
Circa 6,7 milioni di elettori sono chiamati alle urne, oggi, per eleggere il futuro presidente serbo. 8.523 i seggi distribuiti nel paese, di cui 90 in Kosovo dove i serbi con diritto di voto sono circa 106 mila. L’attuale primo ministro, Aleksandar Vučić, è dato come il grande favorito.
Infatti, il premier in carica, che è di centrodestra, spera di vincere già al primo turno, evitando così il ballottaggio. Se Vučić, che è un personaggio molto controverso, non otterrà la maggioranza assoluta dei voti, il secondo turno si terrà il 16 aprile; i risultati, in quel caso, potrebbero essere meno prevedibili. La situazione è piuttosto complicata: diversi giornalisti hanno denunciato intimidazioni e i media danno visibilità solo all’attuale primo ministro.
Il voto non è solo interno, visto che la Serbia sta negoziando per entrare nell’Unione europea. Il governo Vučić ha portato avanti una politica economica europeista e di austerità, che ha spinto lo stesso primo ministro a indire nuove elezioni parlamentari nel 2016, come una sorta di referendum sul suo operato e sul gradimento dei negoziati di accesso all’Unione europea, iniziati nel dicembre del 2015. Il partito progressista serbo era stato riconfermato al governo e il partito socialista era arrivato al secondo posto. Terzo partito della Serbia era risultato il partito radicale, di estrema destra, antieuropeista e filorusso, di cui in passato faceva parte lo stesso Vučić.
Il primo ministro ha voluto mostrare alla Serbia di avere il sostegno dell’Ue, in particolare con l’incontro a metà marzo con la cancelliera tedesca Angela Merkel. La settimana scorsa Vučić si è recato anche a Mosca per acquistare sei Mig-29 e, soprattutto, per mostrare ai serbi, in maggioranza ortodossi e filorussi, di essere gradito anche al Cremlino.
Contro Vučić si presentano dieci candidati. Secondo i sondaggi, i pro-europei Sasa Jankovic e Vuk Jeremic arrivano al 10 per cento. Allo stesso livello Seselj. C’è anche il candidato “per scherzo” Luka Maksimovic, un comico che si presenta con l’identità fittizia di “Beli” e che è arrivato anche lui attorno al 10 per cento.
Se vincesse, Vučić succederebbe con il mandato di cinque anni a Tomislav Nikolic, suo alleato con cui nel 2008 fondò il partito Sns. E’ stato proprio il governo da lui guidato nel 2015 ad aprire i negoziati per l’ingresso nell’Ue, con l’ambizione di concluderli nel 2020 ed entrare poco dopo nel blocco comunitario. “Arriva il tempo per il rinnovamento, la reindustrializzazione, per una nuova vita in Serbia”, ha promesso in campagna elettorale.