Shopping, un italiano su due compra più vestiti di quanti ne utilizza

Shopping, un italiano su due compra più vestiti di quanti ne utilizza

Una ricerca commissionata da Greenpeace, conferma una tendenza consumistica degli italiani su cui riflettere. Un italiano su due ha confessato di aver comprato più vestiti o scarpe di quelli che effettivamente servono. Il 46 per cento ha ammesso di possedere capi di abbigliamento abbandonati in fondo a un cassetto senza che fosse mai stata tolta l’etichetta.

I dati

La ricerca è stata effettuata su mille italiani in età compresa tra i 20 e i 45 anni, tra l’8 e il 13 marzo. Si è posto l’obiettivo di “analizzare l’atteggiamento degli italiani verso lo shopping”. Ma anche “far emergere le emozioni legate all’atto dell’acquisto di capi di abbigliamento” nonché di “investigare sulle abitudini di acquisto”.

Si scopre allora che per il 54% degli italiani fare acquisti “è una efficace arma contro la noia”. Per il 48% “é uno dei metodi che si sua per alleviare lo stress” e il 41% dichiara che si sentirebbe “annoiato” se non potesse più fare shopping.

Un fenomeno già noto come “shopping compulsivo”, già noto e che può sfociare anche in patologie. Ma vederlo dimostrato dai numeri colpisce sempre: il 65% del campione intervistato sostiene che dopo un acquisto si sente “euforico e soddisfatto” e il 52% ammette di fare shopping “per tirarsi su di morale”.

Le donne le più spendaccione

Secondo la ricerca, le più spendaccione sono donne residenti al Nord-Ovest e al Sud Italia, di età compresa tra i 30 e i 39 anni. Con reddito personale superiore ai duemila euro. Sono il segmento della popolazione più incline allo shopping eccessivo, soprattutto coloro che hanno un titolo di studio che non va oltre la maturità.

Studio legato all’ambiente

In realtà, l’interesse è anche legato al rispetto dell’ambiente: “L’industria tessile – si legge in una nota dell’associazione – è tra i settori produttivi più inquinanti al mondo. Anche a causa del massiccio impiego di fibre sintetiche derivanti dal petrolio come il poliestere, il riciclo dei capi di abbigliamento a fine vita è estremamente difficile. Un’altra criticità ambientale che si aggiunge all’uso di sostanze chimiche pericolose, di cui Greenpeace chiede l’eliminazione dal 2011 con la campagna Detox”.

“Il sondaggio mostra che un quinto degli italiani è dipendente dallo shopping. Se queste abitudini non cambiano, nei prossimi anni il nostro pianeta sarà invaso da montagne di rifiuti tessili. È necessario invertire la rotta: prima di effettuare il nostro prossimo acquisto abbiamo il dovere di chiederci se ne abbiamo realmente bisogno”.

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