Si spacca il governo sul condono di Salvini
La controversia con l’Agenzia delle Entrate ha ottenuto una risposta dal vice-premier: “Lottare contro l’evasione fiscale non significa perseguitare i contribuenti”.
Il ministro della Pubblica Amministrazione, Zangrillo, ha sottolineato: “Le tasse devono essere pagate”.
Mentre il ministro della Transizione Ecologica, Pichetto Fratin, ha dichiarato: “Un condono? Dipende”.
La recente critica di Matteo Salvini riguardo al possibile condono per i debiti fiscali fino a 30.000 euro ha scatenato una disputa con l’Agenzia delle Entrate, creando un’ondata di tensione all’interno del governo.
“Combattere l’evasione fiscale non significa perseguitare i contribuenti, ma rappresenta un atto di giustizia nei confronti di coloro che, che sono la stragrande maggioranza, pagano le tasse anno dopo anno anche a costo di sacrifici, nonostante l’indiscutibile pressione fiscale elevata; così come nei confronti di coloro che necessitano del supporto dello Stato, il quale può erogare servizi pubblici grazie alle risorse finanziarie recuperate”, ha dichiarato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, rispondendo chiaramente al vicepremier il quale accusava l’agenzia di tenere “in ostaggio” 15 milioni di italiani.
Le dichiarazioni di Ruffini e Giorgetti
Ruffini ha sottolineato anche che nel 2022 è stato raggiunto un risultato eccezionale nel recupero di oltre 20 miliardi di evasione fiscale: “Il risultato più significativo di sempre”. “Il nostro lavoro è essenziale per il corretto funzionamento dell’intero sistema pubblico, perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali delle persone come indicato e tutelato nella nostra Costituzione, sono necessarie risorse. L’Agenzia delle Entrate, ultimo messaggio diretto a Salvini, è un’istituzione statale, non un’entità combattiva”.
Giancarlo Giorgetti, il ministro leghista dell’Economia, è in silenzio. Ieri è stato il suo vice a parlare: Maurizio Leo di Fratelli d’Italia. Dall’ufficio di Via XX Settembre, la situazione appare delicata. La “rottamazione quater” si è appena conclusa, con la partecipazione di 3,8 milioni di contribuenti, più del previsto. Presto inizieranno a effettuare i pagamenti entro ottobre. “È importante”, ha affermato Leo, “che il processo si svolga in modo tranquillo”. Tuttavia, le dichiarazioni di Salvini non favoriscono un clima di serenità, né nel governo né tra i contribuenti. Gli annunci di Salvini potrebbero indurli a desistere, in attesa di un’altra forma di condono più vantaggiosa rispetto alla precedente.
Critiche dal governo e lo sguardo alle europee
Vi sono distinguo evidenti e critiche non troppo velate da parte del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Ha affermato: “Salvini ha espresso la sua opinione, ma la prima regola è che le imposte devono essere pagate. Dobbiamo anche essere capaci, e questo è uno dei temi del programma di questo governo, di semplificare il nostro sistema fiscale per renderlo sempre più adatto alle esigenze dei nostri cittadini”. La situazione è stata ancor più imbarazzante per il ministro della Transizione Ecologica, Pichetto Fratin, il quale inizialmente ha aperto retoricamente all’idea del “condono”, definendo così il reale contenuto della proposta di Salvini. Successivamente, ha aggiunto: “Dipende molto da cosa si intende per condono; dovrebbe comportare una valutazione di chi è ancora in grado di pagare”.
Salvini, che si sta preparando per le elezioni europee per competere con Fratelli d’Italia, ha intensificato la sua posizione ieri. Ha affermato: “La pace fiscale rappresenta un vantaggio per lo Stato, che incassa ingenti somme di denaro”. Tuttavia, la Corte dei Conti ha dimostrato che tutte le operazioni di questo tipo hanno permesso il recupero di meno della metà delle somme preventivate. In pratica, hanno trasformato l’Agenzia delle Entrate-Riscossione in una finanziaria che concede prestiti a “un’ampia massa di debitori ad alto rischio di insolvenza”.