I Simpson omaggiano Game of Thrones, così si apre la 29° stagione del cartone più irriverente
In apertura della 29° stagione, la longeva serie animata I Simpson ha deciso di fare una parodia all’amatissimo show HBO Il trono di spade. Nella prima puntata la famiglia Simpson è immersa nelle atmosfere medievaleggianti del Trono di Spade, con tanto di corvi, draghi e Jamie Lannister. Debuttando sul canale americano Fox, infatti, hanno mandato in onda l’episodio The Serfsons, traendo ispirazione a mani basse dalle atmosfere medievali e dalle vicende sanguinolente di Westeros.
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Trama della puntata dei Simpson
Nella puntata, la madre di Marge viene trasformata in una Estranea e, per far sì che la famiglia possa permettersi le cure necessarie a farla guarire, Homer costringe Lisa a utilizzare di nascosto la sua magia (efficace anche sui draghi), altrimenti ritenuta illegale. Il re scopre, però, il piano e rapisce Lisa e Homer, ma questo fa scatenare una rivolta che terminerà in parecchie teste mozzate e infilzate su delle picche.
I riferimenti
I riferimenti a Game of Thrones sono numerosi, dal Ned decapitato (in questo caso Flanders, ma una chiara citazione del Ned Stark della serie) ai corvi usati per inviare messaggi, in cui Bart fa uno dei suoi scherzi a Boe utilizzando appunto questi uccelli.
Ma il collegamento più concreto al Trono di Spade è la presenza di Nikolaj Coster-Waldau, l’interprete di Jamie, che qui dà la voce al gemello un po’ troppo insistente di Marge, chiaro e ambiguo riferimento all’amore fra i gemelli Lannister nella serie originale.
Nonostante l’ispirazione tratta dal Trono di Spade, nell’episodio ogni personaggio resta fedele al suo ruolo abituale: Marge resta la casalinga che cucina qualsiasi cosa possa scuoiare, inclusi i corvi a tre occhi, Homer svolge un lavoro non appagante sotto gli occhi vigili di Lord Montgomery e Bart passa i suoi giorni con dei piccoli amici goblin dalle sembianze di Milhouse. Nello scenario, Lisa resta il membro della famiglia più dotato, nonostante utilizzi le sue abilità per scopi tutt’altro che benevoli.