Siria, nuovi raid su Aleppo. Tutti gli ospedali fuori uso

Non ci sono più ospedali finzionanti ad Aleppo. I bombardamenti ripresi dal regime di Damasco martedì scorso hanno causato la morte di quasi 100 persone e hanno costretto gli ospedali a chiudere, inclusa l’unica struttura pediatrica della città, colpita di nuovo dalle bombe.

Lo annuncia l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), citata dalla Bbc, anche se altre fonti sostengono che alcuni ambulatori sarebbero ancora in grado di accogliere degenti, ma la paura degli abitanti di Aleppo li tiene chiusi nelle loro case. Medici senza frontiere ha confermato in una nota che quattro ospedali della parte orientale della città sono stati colpiti da proiettili, confermando che “si tratta della peggiore campagna di bombardamenti degli ultimi anni” .

Aleppo, una volta la seconda città siriana e capitale economica del Paese, è di fatto divisa in due dal 2012 tra la zona orientale controllata dalle forze ribelli e il resto della città dal regime di Damasco. Il 22 settembre, due settimane dopo aver circondato la zona est e imposto un assedio in un’area dove vivono 275mila persone, le truppe di Assad hanno lanciato un assalto, aiutate dalle milizie sciite e con il supporto dei jet russi. Mosca ha però tenuto a sottolineare che continua i raid in altre parti della Siria ma non su Aleppo.

Intanto gli Stati Uniti mettono in guardia la Siria e la Russia contro le “azioni atroci” su Aleppo. In una nota della Casa Bianca, il consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice condanna i bombardamenti che hanno distrutto gli ospedali, aggiungendo che “il regime siriano e i suoi alleati, la Russia in particolare, sono responsabili delle conseguenza immediate e di lungo termine di tali azioni”. Mosca deve “immediatamente” fermare le violenze e consentire l’arrivo aiuti umanitari.