Smog, livelli di guardia superati: Torino decide lo stop per i diesel

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Dopo tre giorni consecutivi di superamento del limite di 100 microgrammi per metro cubo di ‘polveri sottili’ a Torino è stato deciso lo stop per tutte le auto a diesel.

Con le stesse condizioni di inquinamento, chiusura della Ztl (zona a traffico limitato) per tutti i veicoli privati. Con 7 giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 mcg, invece, scatta il blocco per diesel euro 3 ed Euro 4. Sono questi i nuovi provvedimenti antismog che saranno approvati dalla giunta comunale e saranno in vigore da subito, mentre “misure permanenti più rigorose” sono previste da settembre”: nuove regole, l’estensione della Ztl e la strutturazione del piano della qualità dell’aria.

Tra le novità, 20 nuovi bus elettrici a partire dall’estate e 700 nuove colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Per oggi l’indice della qualità previsionale dell’area torinese indica 4 come livello (vuol dire aria cattiva) per domani invece la situazione migliora. Livello 3 che vuol dire aria accettabile. Sabato, secondo i rilevamenti dell’Arpa Piemonte, nell’area torinese si è sforato il tetto dei 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, arrivando a 55. Livello che dovrebbe essere confermato anche dalle misurazione della domenica secondo le previsioni.

“Il blocco della circolazione per gli automezzi diesel Euro 3 e 4 deve essere coordinato a livello di Città Metropolitana altrimenti viene vanificato”, dice Dino De Santis presidente di Confartigianato Torino. “E deve prevedere l’esenzione per coloro che utilizzano il mezzo come strumento di lavoro”, aggiunge il numero uno degli artigiani.

“La rottamazione – dice l’assessore al Commercio Alberto Sacco – deve essere una delle linee del piano che metteremo a punto. Interverremo sulla Regione e sul governo per sollecitare la possibilità di varare degli ecoincentivi”.
In realtà, servirebbero 600 milioni per consegnare un consistente ecobonus a tutti i possessori di un vecchio diesel nell’area metropolitana torinese. Sono infatti circa 200 mila le auto diesel euro 0, 1,2, 3 considerate le più inquinanti. Un bonus di 3.000 euro ciascuna sarebbe simile a quello da 2.500 che concede l’Emilia Romagna, iniziativa presa da quella giunta regionale senza attendere provvedimenti di rottamazione nazionale. L’obiettivo è sempre quello di svecchiare il parco circolante per abbattere le emissioni inquinanti. “Per riuscirci – dicono gli uomini della giunta Appendino – è necessario mettere intorno a un tavolo Regione, Comuni, case produttrici e concessionari”.

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