Il digitale divide della Pubblica Amministrazione
Solo il 41,3% degli italiani comunica online con enti pubblici
L’Italia è indietro nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, con solo il 41,3% degli italiani che interagiscono online con gli enti pubblici. Siamo al 23° posto nell’UE per i servizi digitali alle imprese, con solo il 30% che permette pagamenti online. I cittadini si lamentano della complessità e dei continui cambiamenti legislativi. La Calabria è al 184° posto per efficienza dei servizi pubblici, con l’Italia al penultimo posto nell’UE per soddisfazione dei cittadini. Le imprese accusano ostacoli e complessità, ma c’è una luce di speranza con i fondi del PNRR per migliorare la digitalizzazione della Pa.
Il ritardo dell’Italia nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
L’Italia si trova ancora indietro rispetto agli standard europei nella digitalizzazione dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese. Solo il 41,3% degli italiani interagisce con gli enti pubblici tramite Internet, rispetto al 54,3% della media dell’Unione Europea. Questo ritardo si riflette anche nel basso numero di enti locali che offrono servizi pubblici digitali alle imprese, posizionandoci al 23° posto in Europa.
Un dato preoccupante emerge dal rapporto di Confartigianato, che mette in luce come la maggior parte degli enti locali abbiano un sito internet informativo e non abilitato al dialogo con l’utenza. Inoltre, solo il 30% permette pagamenti online sul proprio portale, una percentuale che scende drasticamente al 13% nel Mezzogiorno. Questo scenario si traduce in una scarsa interazione dei cittadini con la Pubblica Amministrazione, con soltanto il 23% che dialoga con la PA tramite moduli compilati, piazzandoci tra gli ultimi in Europa.
La insoddisfazione dei cittadini italiani verso i servizi pubblici è evidente, con soltanto il 34% che si dichiara soddisfatto, posizionando l’Italia al penultimo posto in Europa. Anche le imprese lamentano ostacoli, con il 78% degli imprenditori che si sente limitato dai continui cambiamenti legislativi e il 73% che denuncia la complessità delle procedure amministrative.
Nonostante questo scenario negativo, c’è un segnale positivo per la riduzione del digital divide grazie alla crescita della spesa dei comuni per servizi informatici e telecomunicazioni, che aumenta del 16,9% nel 2023 rispetto all’anno precedente, con una maggiore impennata nel Sud. È fondamentale sfruttare le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per migliorare la qualità della Pubblica Amministrazione e favorire la competitività del sistema economico italiano.
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione in Italia: sfide e opportunità
Le statistiche sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione in Italia sono preoccupanti: solo il 41,3% degli italiani interagisce con gli enti pubblici attraverso Internet, un dato ben al di sotto della media europea del 54,3%. Questo ritardo nella digitalizzazione dei servizi pubblici si riflette anche nelle difficoltà che le imprese incontrano nel rapporto con la Pa, con l’Italia al 23° posto nell’Ue per l’offerta di servizi digitali alle imprese.
Un ulteriore segnale di allarme è il fatto che circa il 53% degli enti locali italiani ha un sito internet solo informativo, privo di interattività con l’utente, e solo il 30% permette pagamenti online. Inoltre, soltanto il 23% dei cittadini invia moduli compilati alla Pa, posizionando l’Italia nelle ultime posizioni nella classifica europea. La Provincia Autonoma di Bolzano emerge come la più efficiente, ma la situazione peggiora nel Mezzogiorno, con la Calabria al 184° posto.
La bassa soddisfazione dei cittadini italiani per i servizi pubblici, solo il 34%, colloca l’Italia al penultimo posto tra i Paesi dell’Ue, evidenziando un divario significativo rispetto alla media europea del 54%. Anche le imprese risentono della complessità normativa e amministrativa, con il 78% degli imprenditori che si sente ostacolato dai continui cambiamenti legislativi e il 73% che lamenta la complessità delle procedure.
Tuttavia, esistono segnali positivi: la crescita della spesa dei comuni per i servizi informatici e la digitalizzazione, soprattutto nel Sud, grazie al PNRR. Questi investimenti dovrebbero contribuire a ridurre il gap tra Nord e Sud e a migliorare la qualità della Pubblica Amministrazione, una priorità per sostenere l’economia e le imprese nel processo di rilancio del Paese.
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