Spara al figlio disabile e si suicida
Tragedia a Pavia. Un pensionato di 80 anni ha ucciso il figlio disabile di 50 anni e poi si è suicidato. Due colpi di pistola, due vite spezzate. I corpi senza vita sono stati trovati dalla moglie dell’anziano, rientrata a casa dopo la messa. E’ successo ieri mattina a Sant’Alessio con Vialone, un comune a 15 chilometri da Pavia. Nessun’altra ipotesi se non quella dell’omicidio-suicidio, i carabinieri hanno già archiviato il caso. Un uomo disabile che aveva solo due genitori anziani a prendersi cura di lui, un futuro incerto. Era questo ciò che preoccupava papà Francesco, che ha così preso l’estrema decisione. Aveva già espresso le sue preoccupazioni alla moglie, che non si aspettava un gesto del genere.
L’anziano agricoltore ha atteso di essere solo in casa col figlio, aspettando che la moglie andasse alla funzione domenicale. Una volta solo, ha preso la pistola ed è entrato nella stanza del figlio, avvicinandosi al letto e premendo il grilletto. Poi il suicidio, con la stessa arma. Inutile l’intervento dei soccorsi, arrivati dopo la chiamata della donna rientrata in casa.
Non è il primo caso di figli disabili uccisi dai genitori. Pochi giorni fa un caso analogo, sempre a Pavia. L’8 novembre, invece, in provincia di Novara, un altro pensionato aveva soffocato nel sonno il figlio di 22 anni, anche lui disabile, cercando di suicidarsi, senza riuscirci.
I casi di omicidio-suicidio sono sempre più frequenti. E’ un crescendo di terrore, quello dei genitori, che, complice il periodo di crisi, temono per il futuro dei propri figli non auto-sufficienti. In Italia è stata varata la legge “Dopo di noi”. Si tratta di una norma volta a “favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità”. Sono sempre più importanti delle “rassicurazioni” per i genitori impauriti per i propri figli, tanto da compiere azioni così estreme.