Star bene con la nutrizione, stili di vita che aiutano la prevenzione

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Cosa significa “stare bene”, “sentirsi in forma”? Non è semplicemente l’equivalente dell’assenza di malattie, ma piuttosto il preservare al meglio il proprio potenziale, conoscendo ed evitando quei fattori di rischio che precedono l’instaurarsi delle malattie.

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Uno dei problemi con cui dobbiamo fare i conti è, da questo punto di vista, un sistema medico che forma professionisti abituati a trattare malattie piuttosto che a prevenirle, impegnandosi a preservare la salute delle persone quando esse sono ben lontane dalla malattia vera e propria.

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Quanto spesso ci capita di visitare il nostro medico quando ci sentiamo bene? Eppure, molto spesso portiamo la nostra macchina a fare una revisione quando ci sembra che funzioni perfettamente.

Sentiamo molto spesso parlare della necessità di cambiare questo modo di pensare alla nostra salute, della necessità di passare da una cultura della cura ad una cultura della prevenzione, o meglio che la vera cura consiste proprio nella prevenzione.

La salute, il bene più prezioso, deve pertanto essere responsabilità personale di ciascun individuo e la prevenzione il vero ed unico metodo per preservarla il più a lungo possibile. Prevenzione significa, nel nostro caso,  un’alimentazione ed uno stile di vita equilibrati, significa mantenere valori delle analisi entro i normali limiti piuttosto che correre ai ripari qualora essi diventino anormali.

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L’alimentazione giusta è quel corretto modo di nutrirsi che rimane un piacere a fronte di qualche necessaria rinuncia.

Anche se le ultime ricerche individuano una “centralina” nel nostro cervello (tronco encefalico) che può far spegnere l’appettito, rimandiamo alle applicazioni mediche e ai casi clinici più gravi l’importanza di simili scoperte, e cerchiamo invece di ragionare su come portare avanti un’alimentazione giusta.

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Innanzi tutto, ricordiamoci di fare cinque pasti al giorno, con una leggera merenda a metà mattina e una il pomeriggio. In generale il principio di mangiare poco ma spesso dev’essere preferito ai pasti infrequenti ma ricchi, le cosiddette abbuffate.  Per lavoro o per studio molto spesso si tende a saltare un pasto, e questo è un grande errore.

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Attenersi ai cinque pasti al giorno è garanzia di un’alimentazione giusta perché saltando qualche pasto si scompensa l’equilibrio glicemico: i conseguenti picchi di glicemia nel sangue sono i fautori degli spuntini fuori orario.

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Bere molta acqua, anche più di due litri al giorno, può portare benefici a tutto l’organismo e in special modo alle pareti gastriche, ma per una alimentazione giusta meglio bere tra un pasto e l’altro e assolutamente non durante i pasti, poiché l’acqua potrebbe contrastare il lavoro succhi gastrici. C’è chi suggerisce di sostituire l’acqua gassata o il thè verde all’acqua di rubinetto, ma io opterei per tre litri di acqua minerale al dì e suggerirei il thè verde al posto del caffè.

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I cibi da assumere sono quelli della dieta mediterranea, dando la precedenza a prodotti freschi e frutta e verdura di stagione. Per un alimentazione giusta, evitate nello stesso pasto verdure, cereali e patate: essi hanno tempi di assorbimento e digestione differenti, e una dieta con tali sviste porterebbe a fitte, gonfiori e diarrea.

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Tornando alle moderne ricerche sull’ “interruttore che spegne la fame”, è bene ricordare che ci si dovrebbe alzare da tavola sempre con un senso di appetito, e godersi pasti dove si ha la giusta quantità di tempo per masticare bene ogni boccone, mangiando lentamente, così da insalivare bene il cibo e far lavorare meglio gli enzimi per l’assimilazione.

Mai assumere grassi prima di coricarsi: non c’è il tempo di bruciarli ed è tutto colesterolo, oltre al rischio connesso di dormire meno bene, altra regola d’oro per un buon equilibrio psicofisico e un’alimentazione giusta.

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Se vi piacciono le patatine fritte, non smettete improvvisamente di mangiarle, ma riducete piano piano le porzioni e la frequenza con cui le mangiate. In questo modo il cervello non andrà in crisi d’astinenza, e voi avrete tutto il tempo per trovare altri cibi con cui riempire la pancia e la testa, scoprendo soluzioni più salutari per saziarvi e stare bene.

Sappiamo quanto il sale sia deleterio, in concentrazioni elevate, per l’organismo. Cucinando possiamo decidere quanto sale mettere, ed evitiamo di ingerire molti dei conservanti che mantengono il colore e la forma dei cibi confezionati.

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Un altro elemento da tenere d’occhio è lo zucchero in tutte le sue forme. L’abuso di zucchero come quello di sale è infatti deleterio. Un dolcetto ogni tanto non costituisce un pericolo, ma un consumo smodato di prodotti confezionati, può portarci a ingerire quantità di zucchero eccessive; che a lungo andare hanno ripercussioni sull’organismo.

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Usate gli occhi quando dovete comprare frutta e verdura, e non concentratevi su una sola tinta: i diversi colori della frutta e della verdura sono indicativi delle sostanze nutritive più abbondanti, mangiando un arcobaleno intero avrete il giusto apporto di nutrienti; e ridurrete il bisogno di dover comprare integratori di vitamine e sali minerali.

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La carne rossa e il latte intero sono ricchi dei cosiddetti grassi saturi, che vanno introdotti nell’organismo con moderazione, perché si accumulano facilmente nei tessuti. I semi oleosi, il pesce azzurro, mandorle, e altri cibi appartenenti alle stesse famiglie alimentari; sono invece ricchi di acidi grassi insaturi e polinsaturi, nome dietro cui si nascondono gli Omega-3 e 6.

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In realtà quello che fa male al nostro corpo non è l’alimento o l’ingrediente in sé, quanto l’abuso che se ne fa. Se cerchiamo la buona alimentazione, dobbiamo quindi guardare prima di tutto dentro di noi, per trovare la tenacia e la pazienza necessarie a seguire un percorso che durerà tutta la vita, e non solo i pochi mesi di una dieta ferrea.

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