Una startup che rimette in circolazione i centesimi che nessuno usa

Una startup che rimette in circolazione i centesimi che nessuno usa

Una startup offre una seconda vita alle monete da 1, 2, 5 centesimi che nessuno vuole e usa più. Adesso il problema potrebbe essere risolto da una app che promette di convertire le monetine, che non utilizziamo perché di taglio troppo piccolo, in denaro virtuale. La startup in questione si chiama Centy ed è tutta italiana. Il fondatore si chiama Davide Caiafa, ha 40 anni ed è originario di Magnago, comune della provincia di Milano.

Come nasce Centy

L’ideatore si è posto l’obiettivo di risolvere quello che era anche un suo problema. Ponendo l’esempio reale di avere 2 euro bloccati in casa perché costituiti da monete di 1, 2 e 5 centesimi, Caiafa ha esteso tale situazione ai 60 milioni di persone che abitano l’Italia. Il denaro inutilizzato, da semplici calcoli, risulterebbe essere pari a milioni e milioni di euro: un problema che diventa un’opportunità.

La Zecca italiana spende ogni anno circa 30 milioni di euro per fabbricare le monete, una spesa che diventa tanto maggiore quanto più i centesimi di euro rimangono “bloccati” nelle case degli italiani. Tale blocco costringe infatti la Zecca a spendere ulteriori fondi per riconiarle, poiché altrimenti al supermercato e altrove non ci sarebbe la possibilità di restituire il resto costituito da 1, 2 e 5 centesimi al cliente.

Come funziona l’app

Si tratterà di un dispositivo che si presenta come un classico come un classico contamonete. Tali dispositivi saranno posizionati all’interno di supermercati, centri commerciali e aeroporti, dove c’è maggiore esigenza di denaro. Dopo aver scaricato l’applicazione Centy, l’utente avvicinando lo smartphone al dispositivo verrà automaticamente riconosciuto. A questo punto, la persona avrà la possibilità di inserire i centesimi che non ha utilizzato all’interno del contamonete. Successivamente, la macchina chiederà all’utente dove vuole accreditare le monete appena inserite, potendo scegliere fra bancoposta, conto corrente, carta di credito oppure anche in ricarica telefonica. L’operazione durerà soltanto pochi secondi.

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