Usa, manifestazioni anti-Trump: arresti a raffica
Ancora una notte di tensione negli Stati Uniti. Per la seconda sera consecutiva si sono svolte manifestazioni di protesta in diverse città degli Stati Uniti, per l’elezione di Donald Trump alla presidenza. A Portland le contestazioni più dure, con la polizia che ha sparato pallottole di gomma per disperdere la folla ed effettuato 29 arresti. Un corteo di mille persone ha attraversato il centro di Philadelphia. Proteste anche a Los Angeles e New York.
Nella capitale della Pennsylvania un gruppo di persone è giunto fino alla stazione ferroviaria per bloccare una delle principali arterie. Circa 100 manifestanti hanno marciato dalla Casa Bianca, dove Trump ha avuto il primo incontro con Barack Obama, fino al Trump International Hotel, aperto di recente cantando “love Trumps hate”. Molte delle proteste sono state organizzate tramite i social network. A San Francisco gli studenti delle superiori sono scesi in piazza sventolando bandiere messicane. A Los Angeles, Denver e Minneapolis la polizia ha dovuto chiudere temporaneamente le interstatali per permettere il passaggio dei manifestanti.
Da Twitter, il neo eletto presidente ha detto la sua: “Ho appena vinto un’elezione presidenziale aperta e di successo. Adesso contestatori di professione, incitati dai media, stanno protestando. Molto ingiusto!”.