Stime del Pil in calo e consumi deboli: le previsioni di Confcommercio

Stime del Pil in calo e consumi deboli: le previsioni di Confcommercio

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Il ventiquattresimo Forum internazionale di Confcommercio si tiene a Roma, affrontando temi cruciali come dazi, consumi, energia e prospettive economiche per il 2025. Le discussioni coinvolgono figure di spicco come Raffaele Fitto e Antonio Tajani. La marcia indietro dell’amministrazione americana è vista come una buona notizia, ma le oscillazioni della politica economica generano incertezza. Le previsioni di crescita del PIL per il 2025 sono riviste al ribasso a causa di dazi e instabilità finanziaria. Al centro dell’analisi c’è la stagnazione dei consumi italiani e la necessità di interventi strutturali sull’energia per favorire la competitività del sistema.

Il Forum internazionale di Confcommercio a Roma: focus su dazi, consumi e prospettive economiche

Il Forum internazionale di Confcommercio “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000” si tiene a Roma, presso Villa Miani, e affronta tematiche cruciali come i dazi, i consumi, la geopolitica dell’energia e le prospettive economiche per il 2025. Con la partecipazione di importanti figure come Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Adolfo Urso e Antonio Tajani, si discute anche del ruolo dell’innovazione e dell’Intelligenza Artificiale, del dinamismo imprenditoriale e del futuro dell’Europa nella nuova legislatura dell’Ue.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sottolinea l’importanza della stabilità e della fiducia per le imprese e i consumatori, evidenziando le conseguenze delle oscillazioni nella politica economica. Nonostante le sfide legate agli alti dazi e all’instabilità dei mercati finanziari, si auspica la ripartenza dell’economia europea. Tuttavia, le previsioni del PIL per il 2025 e 2026 sono riviste al ribasso, segnando un rallentamento rispetto agli anni precedenti.

Il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, analizza il consumo interno italiano, evidenziando una propensione al risparmio superiore alla spesa effettiva delle famiglie. Nonostante una crescita del potere d’acquisto, i consumi restano stazionari a causa di una cronica debolezza della domanda interna. Si evidenziano cambiamenti nei modelli di consumo, con una maggiore spesa nel settore del tempo libero e una riduzione in settori tradizionali come alimentari e abbigliamento.

Infine, Sangalli sottolinea l’importanza di interventi strutturali nel settore dell’energia per migliorare la competitività del sistema. Si evidenzia la necessità di ridurre i costi energetici per le imprese, attraverso misure volte all’efficienza energetica e alla produzione rinnovabile. Occorre un coordinamento europeo per garantire la sicurezza energetica e la stabilità dei mercati, in un contesto di incertezza economica globale.

Il Forum internazionale di Confcommercio a Roma: un confronto sui temi economici e geopolitici

Il Forum internazionale di Confcommercio a Roma ha affrontato diversi temi di rilevanza economica e geopolitica, tra cui la questione dei dazi, i consumi, la geopolitica dell’energia e le prospettive economiche per il 2025. La presenza di importanti figure politiche e economiche, come Raffaele Fitto e Antonio Tajani, ha aggiunto valore alla discussione.

All’interno del Forum è emersa la preoccupazione per l’incertezza legata ai dazi e all’instabilità dei mercati finanziari, che pesano sulle previsioni di crescita del PIL per il 2025 e 2026. Tuttavia, nonostante le sfide, c’è ottimismo per la capacità dell’Italia di affrontare con successo un periodo complesso e pieno di incognite, anche grazie alla stabilità del tasso d’occupazione.

Un focus particolare è stato posto sui consumi delle famiglie italiane, che nonostante un aumento del potere di acquisto, mostrano una propensione al risparmio elevata. La debolezza della domanda interna rimane una sfida per l’economia italiana, ma settori come il turismo rappresentano ancora una leva fondamentale per la crescita economica.

Infine, sono stati evidenziati i nodi cruciali da affrontare per garantire la competitività del sistema economico italiano, con particolare attenzione all’energia. I prezzi elevati dell’energia rappresentano un onere significativo per famiglie e imprese, rendendo necessari interventi strutturali e coordinati anche a livello europeo per garantire la stabilità dei mercati energetici.

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