Strage a Kabul, ambulanza sulla folla: centinaia di morti e feriti

Strage a Kabul, ambulanza sulla folla: centinaia di morti e feriti

Strage a Kabul. Un nuovo attentato sconvolge l’Afghanistan. Sabato mattina, infatti, dopo l’attacco alla sede di Save the Children e all’Hotel Intercontinental di pochi giorni fa, con un attentato che torna a sconvolgere il cuore di Kabul. Il bilancio, che va aggiornandosi di ora in ora, parla di almeno 95 morti e 150 feriti.

“L’attentatore suicida ha usato un’ambulanza per passare attraverso i checkpoint, ha passato il primo checkpoint dicendo che stava portando un paziente all’ospedale di Jamuriate e al secondo varco di sicurezza è stato riconosciuto e ha fatto esplodere il veicolo carico di esplosivo”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Interni, Nasrat Rahimi.

Strage a Kabul: i talebani rivendicano

I talebani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan hanno rivendicato l’attentato via Twitter dal portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid

L’esplosione si è verificata vicino al vecchio edificio del ministero degli interni, in una zona dove si trovano gli uffici dell’Unione europea e di una agenzia di intelligence afghana. “E’ un massacro”, ha sintetizzato Dejan Panic, coordinatore di Emergency in Afghanistan. A terra quelle che vengono descritte come “pozze di sangue” in cui ha affondato i piedi la folla impazzita che cercava di fuggire dal luogo della strage, mentre il pronto soccorso degli ospedali della capitale si riempivano di gente. Immediata la rivendicazione dei Talebani, che si stanno rafforzando grazie anche ai nuovi arrivi di miliziani provenienti dalle file dell’Isis, in fase di sbandamento in Iraq.

Non e’ ancora chiaro se il vero obiettivo dell’attacco di oggi fosse la gente comune, quanto semmai uno dei numerosi uffici delle organizzazioni internazionali che si trovano nella zona. l’onda d’urto dell’esplosione e’ stata tale da mandare in frantumi i vetri delle finestre nel raggio di un paio di chilometri e persino di far crollare le mura delle abitazioni più vicine.

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