Strage di Srebrenica, Ratko Mladic condannato all’ergastolo
Strage di Srebrenica, Ratko Mladic condannato all’ergastolo. L’ex generale dell’esercito serbo-bosniaco si è sempre dichiarato innocente. Accusato di 11 capi di imputazione tra cui crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio.
Nel corso dell’udienza Mladic ha ascoltato le atrocità che sono state evocate dal giudice Orie, dalle esecuzioni di massa, alle torture di detenuti, alle deportazioni disumane, agli stupri. Poi è stato allontanato dall’aula per le proteste mentre i giudici stavano leggendo la sentenza conclusiva del processo a suo carico.
“Stanno mentendo, stanno mentendo, non mi sento bene”, ha gridato Mladic, prima di essere portato fuori da due guardie di sicurezza Onu. Nella prima parte della lettura del verdetto sono state riconosciute colpe di Mladic nel massacro di Srebrenica.
Strage di Srebrenica, Ratko Mladic responsabile del genocidio
I tre giudici dell’Aja si sono concentrati sul genocidio a Srebrenica e in altre sei città, sulla persecuzione dei musulmani e dei croati, sul bombardamento su Sarajevo e sul cecchinaggio dalle colline che fecero 10mila morti (1.500 erano bambini), sulla presa in ostaggio di caschi blu dell’Onu.
Impossibile esaminare tutte le migliaia di stupri, razzie, devastazioni della più spaventosa guerra mai vista in Europa dopo il nazismo. La sua latitanza è durata quanto quella di Eichmann, ma la sentenza è stata infinitamente più lieve.
Il fidato boia di Milosevic e di Karadzic ha assistito alla lettura del verdetto. I suoi medici fino all’ultimo hanno tentato d’impedirglielo, accusando l’Onu di non dare le cure adeguate al recluso, proponendo di ricoverarlo a Mosca e chiedendo di rinviare il processo, «perché Mladic ha già avuto due ictus e un infarto, soffre di disturbi cerebrali, lo stress di una condanna potrebbe portarlo anche alla morte».
Mladic rimane un’icona per molti serbi, in Vojvodina è facile comprare magliette e spillette col suo volto: una sentenza di colpevolezza non farebbe che rafforzarne il mito.