Stretta su Airbnb: dal primo giugno cedolare secca per chi affitta
.La manovra economica approvata dal Governo prevede l’introduzione della cosiddetta “tassa Airbnb”.
Non si tratta, in realtà, di una nuova imposta ma semplicemente della stessa che oggi non pagano migliaia di locatari.
Cosa cambierà
Chi affitta un appartamento oppure dei posti letto per meno di 30 giorni all’anno dovrebbe segnalare l’introito nella propria dichiarazione dei redditi e pagare le tasse (Irpef) di conseguenza. Molti non lo fanno.
Airbnb, e tutti gli intermediari immobiliari, dovranno applicare alla fonte una ritenuta d’imposta del 21% sui canoni pagati dall’inquilino. Rilasciare una Certificazione Unica che conferma i redditi percepiti dal proprietario e su cui è stata applicata la ritenuta.
L’importo della cedolare secca deve essere pagato tramite modello F24: l’acconto, pari al 95% dell’imposta totale, può essere pagato in una rata entro il 16 giugno, oppure in due rate (se l’importo è superiore a 257,52 euro), 16 giugno (60%) e 30 novembre (40%).; l’acconto non è dovuto se l’importo è inferiore a 51,65 euro; il saldo deve essere pagato entro il 16 giugno dell’anno successivo (entro il 16 luglio, se maggiorato dello 0,40%).
Le agenzie agiranno praticamente da sostituti di imposta. Gli intermediari che violeranno le norme rischieranno sanzioni a partire da 2mila euro.
Questa novità potrà incidere sui prezzi per non intaccare le entrate. Un altro effetto collaterale sarà quello di favorire le vacanze negli altri paesi stranieri dove non è prevista questa tassa e gli hoster possono permettersi richieste più basse.
I numeri di Airbnb nel mondo
Secondo la banca di investimenti UBS l’analisi di 127 città dove è presente il servizio ha confermato che a febbraio 2017 gli annunci sono cresciuti del 35%. Questo rispetto allo stesso periodo 2016, mentre a ottobre 2016 l’incremento era del 110%.
A Barcellona è richiesta una speciale licenza per gli affitti a breve termine, ma dato che non ne sono state più rilasciate dal 2014 per diventare hoster AirBnb tocca comprarne una di quelle esistenti.
A New York è stata approvata una norma che non consente l’affitto inferiore ai 30 giorni con Airbnb, a meno che non sia presente l’hoster residente in casa. Ecco spiegato il declino (-10%) del servizio in entrambe le città a febbraio.