Suicidio a Lavagna, la madre del sedicenne: “Ringrazio la guardia di finanza”

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Si era suicidato per “scappare” dalla ramanzina dei genitori. È il caso accaduto qualche giorno fa a Lavagna. Un ragazzo era stato trovato in possesso di hashish dalla guardia di finanza. Dieci grammi ad uso personale. Poi, ha confessato agli agenti di “averne un altro po’ a casa”. Le forze dell’ordine l’hanno così accompagnato nell’abitazione, ma durante la perquisizione il sedicenne si è buttato dal balcone, suicidandosi. Ieri si sono tenuti i funerali, dove la madre ha confessato di aver esposto lei stessa la denuncia alla guardia di finanza, per “aiutare” il figlio.

Durante le celebrazioni, la madre ha voluto sensibilizzare i giovani: “Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale, che faticare a parlarsi è normale, che andare sempre oltre è normale. Qualcuno vuol soffocarvi”. Poi, ringrazia la guardia di finanza: “Grazie per avere ascoltato un urlo di disperazione di una madre che non poteva accettare di avere suo figlio perdersi ed ha provato con ogni mezzo di combattere la guerra contro la dipendenza prima che fosse troppo tardi”.

Gli agenti confermano di esser stati chiamati dalla donna: “È stata la mamma del ragazzo a rivolgersi a noi, quella stessa mattina venendo in caserma, perché non sapeva più cosa fare. Aveva provato tante volte a cercare di convincerlo a smettere ma non sapeva più come fare”.

La donna, madre adottiva del ragazzo, non si assume colpe: “Non c’è colpa nell’imponderabile. Diventate protagonisti della vostra vita e cercate lo straordinario. Straordinario è mettere giù il cellulare e parlarvi occhi negli occhi. Invece di mandarvi faccine su whatsapp, straordinario è avere il coraggio di dire alla ragazza sei bella invece di nascondersi dietro a frasi preconfezionate. Le ultime parole sono per te, figlio mio. Perdonami per non essere stata capace di colmare quel vuoto che ti portavi dentro da lontano. Voglio immaginare che lassù ad accoglierti ci sia la tua prima mamma e come in una staffetta vi passiate il testimone affinché il tuo cuore possa essere colmato in un abbraccio che ti riempia per sempre il cuore”.

Un ufficiale dei finanzieri racconta: “Quello che è successo è una cosa imponderabile, fuori da quello che umanamente uno si può immaginare. La mamma del giovane è venuta in caserma e ci ha detto che il figlio usava droghe leggere, che aveva paura che fosse finito in un brutto giro. Abbiamo capito che non ci trovavamo davanti a un criminale e siamo intervenuti quasi con una finalità pedagogica visto che erano appunto pochi grammi. Noi siamo al servizio dei cittadini e capita a volte che siano gli stessi genitori a chiamarci per chiederci aiuto. Abbiamo agito con tutte le cautele del caso, ma è stato un fatto davvero imponderabile”.

L’accaduto ha riportato tra gli argomenti del giorno la legalizzazione. Si è esposto per primo Roberto Saviano, che, in un post su Facebook, scrive: “Questo ci obbliga a riflettere sulla necessità di legalizzare le droghe leggere. Non possono restare sordi alle ragioni con cui perfino il procuratore nazionale antimafia ha espresso il proprio favore alla cannabis legale, come altri magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine. Non possono ignorare le oltre 60 mila firme che come radicali abbiamo depositato alla camera sulla nostra legge di iniziativa popolare. Legalizziamo! E soprattutto non possono voltarsi dall’altra parte davanti alle tantissime vite rovinate dalla follia proibizionista”.

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