Tar revoca decreto che sospendeva il tariffario nazionale e garantisce cure dal Ssn: rischio blocco sistema di prenotazione ed erogazione
Il Tar del Lazio ha revocato il decreto che sospese il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, garantendo le cure ai cittadini. Il ministero della Salute ha presentato l’istanza di revoca per evitare ritardi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. La decisione era stata congelata da un decreto cautelare a seguito di un ricorso delle strutture accreditate. La riforma avrebbe reso omogenei i livelli di assistenza in Italia, ma è stata bloccata. Ora si attende l’esito della nuova udienza fissata per il 28 gennaio. La protesta degli operatori sanitari riguarda i tagli economici e i potenziali ritardi nell’accesso alle cure.
Revocato il decreto del Tar del Lazio che sospese il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica
Oggi il Tar del Lazio ha revocato il decreto con il quale era stata sospesa la riforma del Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, che garantisce le cure e le prestazioni ai cittadini dal Ssn. L’istanza di revoca è stata presentata dall’Avvocatura dello Stato per conto del ministero della Salute e non delle parti che avevano impugnato il provvedimento governativo. Il Tar ha deciso di revocare il decreto a causa delle gravi conseguenze della sospensione che porterebbero al blocco del sistema di prenotazione ed erogazione dei servizi, con impatti sulla salute dei pazienti.
La decisione del Tar del Lazio conferma l’udienza in camera di consiglio per il 28 gennaio, dopo che l’istanza di revoca è stata presentata in data odierna. La sospensione della riforma del Tariffario ha portato a diversi problemi di prenotazione di esami e visite in molte regioni, segnalati anche dai medici di famiglia.
Il decreto del ministero della Salute, che è stato sospeso, prevedeva un’importante riforma del nomenclatore tariffario della sanità, con l’aggiornamento di molte tariffe di prestazioni specialistica ambulatoriale e protesica. La riforma era attesa da oltre 30 anni e avrebbe reso omogenei i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale, ma è stata congelata a causa del ricorso promosso da diverse strutture accreditate e associazioni di categoria.
La nuova decisione del Tar del Lazio conferma la fissazione dell’udienza per il 28 gennaio, mentre restano in sospeso le implicazioni della sospensione della riforma sul sistema sanitario e sugli operatori del settore.
Revocato il decreto Tariffe che aveva suscitato controversie
Oggi il Tar del Lazio ha deciso di revocare il decreto con il quale ieri era stata sospesa la tariffa delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, garantite ai cittadini dal Ssn. L’istanza di revoca è stata presentata dall’Avvocatura dello Stato per conto del ministero della Salute, considerando le gravi conseguenze sulla salute dei pazienti che la sospensione del decreto avrebbe comportato. Il Tar ha fissato un’udienza per il 28 gennaio per ulteriori delucidazioni.
La decisione di revocare il decreto è giunta dopo che il Tar ha esaminato l’istanza presentata dalla difesa del ministero della Salute, che ha evidenziato le conseguenze negative della sospensione sulla prenotazione e erogazione dei servizi sanitari. Questa decisione viene presa mentre ci sono già segnalazioni di disagi nella prenotazione di esami e visite in diverse regioni del Paese, con una situazione di incertezza per i cittadini e le loro esigenze di salute.
La sospensione del decreto aveva sollevato molte critiche, con centinaia di strutture mediche che avevano impugnato la riforma. L’aggiornamento del nomenclatore tariffario della sanità, atteso da oltre 30 anni, punta a uniformare i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale. La riforma congelata comprendeva una revisione di oltre 1.000 tariffe per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e protesiche, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle cure e adeguare i rimborsi alle attuali esigenze sanitarie.
Nonostante le controversie, la riforma si proponeva di introdurre nuove prestazioni, come quelle legate alla procreazione assistita, e di ridurre i costi per favorire un migliore accesso alle cure. Tuttavia, i timori degli operatori sanitari per i possibili tagli economici e l’impatto sulle liste d’attesa hanno creato incertezza sul futuro della sanità. Ora si attende di capire come evolverà la situazione, con la prossima udienza fissata per fine gennaio.
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