Tempesta politica in Brasile: il presidente Temer autorizzò tangenti
Altra brutta storia di corruzione politica in Sud america. Due imprenditori hanno consegnato alla giustizia delle registrazioni scottanti. Sembra che lo scorso marzo il presidente Michel Temer abbia autorizzato il pagamento di mazzette all’ex presidente dei deputati, Eduardo Cunha. La consegna del nastro alla magistratura ha fatto spiccare una serie di ordini di cattura che vengono applicati in queste ore.
Sembra che l’obiettivo di Temer fosse quello di comprare il silenzio di Cunha. Suo ex alleato politico in carcere, per evitare eventuali delazioni contro la presidenza nell’ambito dell’inchiesta ‘Lava Jato’. Brasilia ha subito smentito le accuse.
La smentita
Temer ha poco dopo a sua volta smentito le accuse, tramite il proprio ufficio, precisando “di non aver mai sollecitato il silenzio dell’ex deputato Cunha”. Il presidente, viene sottolineato, “non ha autorizzato alcuna iniziativa per evitare la delazione”.
I due imprenditori che hanno accusato Temer sono Joesley e Wesley Batista, sono proprietari di uno dei gruppi coinvolti nello scandalo della carne avariata brasiliana di qualche mese fa. Entrambi, ricordano i media, hanno concordato con la procura un accordo, ancora non in vigore, per rivelare i tentativi di Temer di limitare le inchieste anti-corruzione.
Chiesto l’impeachment
Il partito di opposizione per la sostenibilità guidato da Marina Silva, ha chiesto l’impeachment del capo dello Stato. Da parte loro, i senatori del partito dei lavoratori fondato dall’ ex presidente Lula si sono riuniti nella notte per pronunciarsi sul caso.
La Corte Suprema ha rimosso dal suo incarico il senatore Aécio Neves, presidente del PSDB, il partito di Temer, ex candidato presidenziale. E’ stato spiccato un provvedimento restrittivo nei suoi confronti, ma il dirigente politico non è stato ancora rintracciato. Arrestata invece la sorella, Andrea Neves, accusata di aver aiutato il fratello “a portare a termine il disegno criminoso”. Aécio Neves, secondo fonti giudiziarie, avrebbe chiesto a Batista 2 milioni di reais, circa 700 mila euro, per sostenere le spese della difesa nel processo sullo scandalo Petrobras. Il passaggio del denaro sarebbe stato filmato dagli investigatori.
Finisce in manette anche il sostituto Procuratore della Repubblica, Angelo Goulart. E’ il primo magistrato ad essere coinvolto nell’inchiesta “Lava Jato”. Avrebbe passato informazioni sulle indagini a rappresentanti del gruppo alimentare. Le prove sono state fornite dallo stesso Joesley Batista che avrebbe registrato le conversazioni avute con il giudice.