Terremoto Amatrice, intercettato imprenditore che ride “sull’affare”
Dall’inchiesta sul terremoto di Amatrice è emersa un’intercettazione di un imprenditore che ride pensando agli affari sulla ricostruzione. Era già accaduto sette anni prima a L’Aquila con Francesco Piscicelli. Anche in questo caso, spunta l’audio di un imprenditore che ride pensando ai futuri affaroni che farà grazie alla ricostruzione.
L’intercettazione
L’uomo intercettato è Vito Giuseppe Giustino, 65enne di Altamura, provincia di Bari, presidente del Cda della società cooperativa l’Internazionale. L’uomo era intercettato nell’ambito della nuova inchiesta della procura dell’Aquila su presunte mazzette nella ricostruzione pubblica. Nell’ordinanza, il gip scrive: “Ride. L’uomo, ai domiciliari, annuisce e ride parlando delle future commesse, in particolare ad Amatrice”.
L’uomo è ora ai domiciliari, intercettato al telefono col suo geometra Leonardo Santoro, finito pure lui ai domiciliari, in una conversazione definita «particolarmente cinica» dal gip che ha firmato l’ordinanza.
L’indagine da cui emerge la nuova beffa per le vittime del sisma nasce dall’inchiesta sulla corruzione negli appalti per il palazzo della giunta regionale abruzzese, e avrebbe rivelato un vasto sistema di scambio di favori tra pubblici dipendenti e imprenditori nell’assegnazione dei lavori della ricostruzione post-terremoto del 2009 all’Aquila. Ma evidentemente gli appetiti erano pronti a soddisfarsi anche con le scosse dell’agosto e dell’autunno dello scorso anno.