Terrore nella notte a Palermo: investe e uccide due donne

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Notte di terrore a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo, dove due donne di 42 e 62 anni sono state investite e uccise.

L’incidente

L’impatto violentissimo, avvenuto intorno alle 23.30, non ha lasciato scampo ad Annamaria, 62 anni, morta sul colpo. La figlia, Angela di 42 anni, invece, è stata immediatamente soccorsa e trasportata in condizioni disperate all’ospedale Civico. E’ deceduta poco dopo per le gravi lesioni riportate. L’uomo ha travolto le due donne che stavano camminando a piedi in via Fichidindia, e si è dato alla fuga senza prestare soccorso. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i carabinieri del nucleo radiomobile e personale della polizia municipale. È stata impegnata anche la sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Palermo per i rilievi biologici sia sulle salme sia sull’auto, così come disposto dalla procura.

L’arresto

L’uomo, un 35enne pregiudicato, poi è stato arrestato. Accompagnato in caserma, ha confessato di essere lui l’investitore e di essere fuggito perché aveva anche la patente scaduta. Sarebbe stato alla guida della Fiat Punto che ha travolto, uccidendole, le due donne. L’impatto, violentissimo, è avvenuto ieri a tarda sera nel popolare quartiere di Brancaccio a Palermo.

Madre e figlia sono state travolte mentre attraversavano la strada: Anna Maria La Mantia, 63 anni, è morta sul colpo mentre la figlia, Angela Merenda, 43 anni, è deceduta circa due ore dopo all’ospedale Civico. Sul posto i carabinieri, i mezzi di soccorso del 118 e la pattuglia infortunistica della polizia municipale.A notte fonda i militari hanno rinvenuto la Fiat Punto non lontano dal luogo dell’impatto.

La vettura sarebbe risultata priva di tagliando assicurativo. In mattinata l’individuazione del proprietario che è stato portato in caserma dove tuttora si trova. Il Reparto investigazioni scientifiche del comando provinciale di Palermo ha inoltre prelevato alcuni campioni di Dna dal corpo delle due vittime per effettuare riscontri anche sul mezzo, gravemente danneggiato, che si trova in un deposito giudiziario.

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