Terrorismo, cresce paura in Italia: in 6 milioni a casa per le feste

A casa per paura del terrorismo. Sei milioni di italiani hanno rinunciato a festeggiare le feste natalizie fuori casa, in seguito ai ripetuti attentati rivendicati dall’Isis. Cresce anche in Italia il terrore, alimentato dalla strage dei mercatini di Natale a Berlino.

Il 75% dei cittadini, in particolare i giovani, hanno deciso di restare a casa sia per Natale. Per Capodanno, i più giovani andranno a festeggiare in qualche locale, ma le partenze all’estero rasentano il minimo storico. Il 18,5% degli italiani confessa di aver cambiato i propri piani per paura di possibili attentati. Poco più del 30%, invece, non ha intenzione di farsi condizionare.

Secondo l’Italian Terrorism Infiltration Index 2016, ideato dall’Istituto Demoskopika, Lombardia e Lazio sono le regioni più a rischio attentati. La classifica è stata stilata sulla base di tre indicatori guida: le intercettazioni autorizzate, gli attentati avvenuti in territorio italiano e gli stranieri residenti in Italia provenienti dai cinque paesi considerati più pericolosi dall’Institute for Economics and Peace: Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria.

Nonostante ciò, la paura maggiore è avvertita al sud Italia (78,1%) e nel nord-ovest (74,8%). Secondo 8 persone su 10 occorrono maggiori controlli interni, mentre per il 60,8% bisogna chiudere le frontiere per non far accedere nel nostro paese potenziali terroristi.

Negli ultimi 10 anni ci sono stati 59 attacchi terroristici in Italia. L’analisi di Demoskopika svela che la regione che ha subito il maggior numero di attacchi terroristici è stato il Lazio, con 15 episodi (cioè il 25,4% del totale), la Lombardia è al secondo posto con 11 eventi (18,6%) ed il Piemonte terzo con 8 eventi (13,6%).