Tesoro dei Casamonica: Sequestrato definitivamente il patrimonio della famiglia mafiosa

Confisca Beni Casamonica: Oltre 3 Milioni di Euro Passano allo Stato
ROMA (ITALPRESS) – Un’importante operazione di polizia giudiziaria ha portato alla confisca definitiva di beni per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, riconducibili a due esponenti del clan Casamonica. Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito il provvedimento emesso dal Tribunale di Roma, a seguito di una decisione della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione. Tra i beni confiscati si trovano non solo immobili di valore considerevole, ma anche argenteria, gioielli e un’autovettura.
Questa operazione si inserisce in un più ampio impegno voluto dalla Procura di Roma e dalla Questura per contrastare la criminalità organizzata e restituire i patrimoni illecitamente accumulati alla collettività. La magistratura ha da sempre ribadito l’importanza della lotta alle mafie e al riciclaggio di denaro sporco, un tema su cui il Procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, ha dichiarato: “La confisca dei beni è un passo fondamentale per restituire alla società ciò che è stato sottratto con attività illecite. Non ci fermeremo finché non avremo colpito ogni forma di illegalità.”
Il Percorso Giudiziario verso la Confisca
Il 16 giugno 2020 è stata effettuata l’operazione di sequestro dei beni, disposta dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di una proposta congiunta del Procuratore e del Questore di Roma. Questa azione ha coinciso con l’arresto di 20 membri del clan Casamonica, dimostrando così l’efficacia delle operazioni coordinate tra le forze dell’ordine e la magistratura.
Il Tribunale di Roma ha emesso un decreto di confisca il 8 novembre 2021, evidenziando la pericolosità attuale dei membri del clan attraverso l’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per una durata di tre anni. Gli indagati, tuttavia, hanno impugnato la decisione, ma la Corte d’Appello di Roma ha rigettato i ricorsi, confermando il decreto di confisca e le misure personali.
In seguito, con una sentenza del 28 gennaio 2025, la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai due Casamonica, imponendo loro anche il pagamento delle spese processuali e una multa di 3.000 euro. La sentenza della Corte rappresenta un’importante vittoria per la giustizia e per la lotta contro la criminalità organizzata.
“Questo è un segnale forte contro chi pensa di poter sfuggire alla giustizia”, ha affermato il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commentando l’efficacia delle operazioni condotte dalle forze dell’ordine. “Siamo determinati a perseguire ogni forma di illegalità e a garantire la legalità sui nostri territori.”
Il Valore dei Beni Confiscati
L’insieme dei beni confiscati comprende quattro unità immobiliari, tra cui una celebre villa situata in via Roccabernarda 8, attualmente affidata all’Azienda Pubblica Servizi alla persona “Asilo Savoia” per finalità sociali. Un’altra storica residenza del clan è quella di via Flavia Demetria 90, ora gestita dalla Fondazione Pangea Onlus, la quale si dedica a progetti a favore delle donne e della loro autonomia.
I beni confiscati comprendono anche una villa a Monterosi, in provincia di Viterbo, destinata all’Amministrazione Comunale per scopi sociali. La confisca non si limita agli immobili; sono stati inclusi anche arredi, elettrodomestici e altri beni di valore presente all’interno degli edifici.
La restituzione di questi beni alla collettività non è soltanto un atto simbolico, ma un passo concreto verso la legalità e la giustizia sociale. Come ha dichiarato il presidente della Fondazione Pangea Onlus, “Ogni bene confiscato rappresenta una risorsa preziosa per la comunità e un’opportunità per riscrivere il futuro di chi è in difficoltà.”
Le Implicazioni della Confisca
La confisca dei beni ai membri del clan Casamonica non è solo un trionfo per la giustizia, ma segna anche un importante passo avanti nella lotta contro la mafia a Roma e in Italia. La collaborazione tra le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine si è dimostrata fondamentale in questo processo.
Le operazioni di polizia continueranno a intensificarsi, mentre le istituzioni promettono di rafforzare i controlli e le misure preventive per fermare l’azione della criminalità organizzata. La confisca di beni di tale valore smentisce l’idea che le organizzazioni mafiose possano operare senza conseguenze e dimostra che la legge può prevalere.
La speranza è che, attraverso la restituzione dei beni alla comunità e il supporto a progetti sociali, si possa contribuire a un futuro dove la legalità prevalga su ogni forma di illegalità e sfruttamento. In un momento storico in cui la lotta alla mafia è più che mai attuale, la tutela della legalità diventa una responsabilità condivisa da tutti.
Fonti:
– Procura di Roma
– Questura di Roma
– Ministero dell’Interno
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